CHIESANUOVA (SAN CASCIANO) – Oggi a Chiesanuova, dopo l’omicidio di Laura Frosecchi, 55 anni, si respiravano in paese emozioni diverse, contrastanti.
Stupore. Rabbia. Incredulità. Tristezza. Ma anche paura, fino a quando il suo presunto (al momento) omicida, il nipote Mattia Scutti, 22 anni, è stato preso in consegna dai carabinieri.
I figli, il marito e i parenti della donna, in lacrime e con le mani nei capelli, sono arrivati sul posto subito dopo aver appreso la tragica notizia. Davanti a quel forno-alimentari di via Volterrana.
Tante le persone che hanno affollato la zona delimitata dai carabinieri: in molti arrivati anche per dare forza alla famiglia della donna, straziata da un dolore tanto improvviso quanto “cattivo”.
Omicidio Chiesanuova, la ricostruzione: è stato il nipote a chiamare i carabinieri
Colpi di arma da fuoco. Omicidio. Parole che spesso si leggono sui giornali, si sentono in televisione, riferite a casi di cronaca che avvengono in contesti diversi.
Ma qui, a Chiesanuova, in via Volterrana, in un negozio conosciuto da tantissimi, in cui si fa la spesa ma si viene anche a mangiarsi una schiacciata per merenda fin da lontano, è stato un qualcosa di straniante. E, ovviamente, straziante.
Interrogativi sull’arma, sul movente, in un passaparola che, ben presto, è debordato fuori dal paese, passando di bocca in bocca, di ufficio in ufficio, di famiglia in famiglia.
Colpi d’arma da fuoco a Chiesanuova in un negozio di alimentari: uccisa una donna di 55 anni
Del resto anche nel territorio sancascianese in molti conoscono Laura, questo negozio, chi l’ha creato e portato avanti per decenni. “Si va dalla Graziella”, che per un periodo ha avuto anche un forno-alimentari a San Casciano, è una frase che si sentiva dire spesso.
E poi, ovviamente, la tensione nel sapere che il 22enne era ancora libero, probabilmente armato; vedere il dispiegamento di forze dell’ordine, di carabinieri con caschi, scudi, giubbotti anti proiettile, non ha fatto altro che acuire questa sensazione di un qualcosa fuori posto, fuori contesto.
Infine, come detto, la rabbia. Venuta fuori nel momento in cui il 22enne è stato bloccato, dopo una trattativa con il negoziatore specializzato dell’Arma dei carabinieri.
E quando è stato portato via sono stati in tanti a non riuscire a trattenersi, a inveire mentre sfilava sull’auto dei carabinieri.
Laura era un volto familiare, per tanti era parte di una quotidianità di paese. Di un paese, Chiesanuova, come tanti. Dove mai penseresti possa accadere qualcosa di simile.
Amici, parenti, compaesani, volontari, ma anche sconosciuti, non hanno risparmiato un abbraccio ai familiari. Stravolti da un qualcosa di irreale che, purtroppo, è piombato come un macigno nella realtà.
(Ha collaborato Matteo Pucci)
©RIPRODUZIONE RISERVATA