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venerdì 29 Marzo 2024
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    Suor Maria Fernanda Dima: le testimonianze di chi è venuto a renderle omaggio

    Domenica 23 agosto 2020 la madre abbadessa è stata esposta nel monastero “L’Immacolata” Clarisse a San Casciano

    SAN CASCIANO – Suor Maria Fernanda Dima è stata adagiata in una cassa chiara davanti all’altare maggiore con il volto rivolto verso il crocifisso e la statua di Santa Chiara.

    “Nel periodo in cui si è sottoposta alle cure – racconta una consorella a bassa voce – non si è mai lamentata, mai una parola della malattia che piano piano la stava portando via. Ha sempre avuto un volto sereno, come la possiamo vedere oggi”.

    Non sono sole persone anziane che si alternano nella chiesa, ma anche persone giovani, con gli occhi pieni di lacrime.

    “Hanno pregato tanto per me sia Suor Maria Fernanda che le altre consorelle – ci dice una giovane donna – Quando ho subito un delicato intervento loro mi sono state vicine con la preghiera, le sentivo accanto a me nei momenti più delicati della mia vita ed oggi sono io a pregare per loro, per questa grave perdita per tutto l’ordine delle Clarisse”.

    Si susseguono le testimonianze di chi è venuto per renderle omaggio: “Ho avuto la fortuna di conoscere Madre Maria Fernanda nel 1993 quando le tradussi un libro su Santa Chiara d’Assisi scritto in tedesco. Nacque così la nostra amicizia che si estese poi anche alle altre sorelle Clarisse” ci racconta Elisabetta.

    “Restai particolarmente colpita dalla sua forte sensibilità e ricchezza d’animo – prosegue – unite a una grande cultura, sapeva ascoltarti e offrirti la sua comprensione per qualsiasi problema. Con lei si poteva parlare di tutto e la sua vita claustrale non rappresentava certo un impedimento come molti erroneamente pensano. In questi anni è stata per me e, credo per tanti, un punto di riferimento importante e irrinunciabile. Avere avuto il privilegio di conoscerla da vicino è l’unica consolazione in questo momento di dolore. Un’anima davvero speciale che si estende anche a tutte le altre sorelle del monastero”.

    Le Clarisse dal monastero di San Lino a Volterra arrivarono a San Casciano in Val di Pesa dopo che i Frati Minori lasciarono il paese, il 4 novembre del 1978, anche se erano vi erano già state presenti  tra il 1492 e il 1529 quando fu fatto erigere da un tal Bernardino un piccolo monastero di figlie di Chiara di Assisi.

    Suor Maria Fernanda si è subito fatta ben volere dalla comunità, nonostante la clausura parte del monastero è stato aperto a tante iniziative, concerti, rappresentazioni e mostre. Inoltre sono stati fatti eseguire restauri importanti alle opere d’arte, come quello del Crocifisso doloroso una scultura lignea di Anonimo del XIV sec. e sono stati eseguiti restauri  al monastero stesso, come il consolidamento delle fondazioni e quello del campanile.

    Suor Maria Fernanda ha scritto anche dei libri, ha collaborato scrivendo articoli di carattere religioso sul Corriere Fiorentino, ha aperto uno spazio web su internet con notizie sul monastero e ultimamente aveva uno spazio in una radio.

    Ha fatto dono di una statua di Santa Chiara posta nel parco giochi nel quartiere del Gentilino, ha aperto le porte del monastero per fare visitare all’interno del refettorio un “Cenacolo”, opera del pittore Lorenzo Cresci che lo dipinse nel 1562 e che ritrae una veduta del castello di San Casciano.

    Queste sono alcune delle tante cose che Suor Maria Fernanda Dima ha fatto per la comunità, oltre naturalmente alle tante preghiere di chi ha chiesto il suo aiuto.

    Lasciamo la chiesa e da una grata vediamo una suora, piccolina che dietro ai suoi 92 anni ha una vitalità indescrivibile. Chiama un uomo, le porge le mani e gli sussurra: “Sono riuscita a dare un bacio alla madre prima che si spengesse com’era suo desiderio”. L’uomo si commuove e le stringe le mani.

    “Siamo tutte rimaste senza un’ala” ha sussurrato suor Livia davanti al feretro porgendo al centenario don Renzo Pulidori l’acqua santa per benedire la loro abbadessa.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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