SAN CASCIANO – Organizzata nella frazione di Chiesanuova, negli spazi interni ed esterni del Circolo ricreativo culturale, la “Sagra di’ Pinolo” è un evento famoso da tanti anni, per i suoi sapori unici, frutto di una lontana tradizione che la comunità fa rivivere ogni anno.
La regia è quella del Circolo CRC Chiesanuova e dei tanti volontari che vi gravitano intorno, appassionati di memoria e storia locale, artigiani, cultori del buon gusto, cuochi e cittadini attivi che si mobilitano, ogni anno, per rafforzare il ponte con il passato lanciando uno sguardo sulla contemporaneità.
Patrocinata dal Comune di San Casciano, la rassegna, in forma ridotta, propone un ricco programma di eventi, tra musica, contemplata nei suoi vari generi, letture, mostre, spettacoli, allestito in chiave rigorosamente anti-covid, nel rispetto delle misure di prevenzione e contenimento della pandemia.
Tra gli eventi di maggior spicco la mostra mercato di artigianato locale e antiquariato e l’esposizione di veicoli d’epoca organizzata con i Vespa Club.
Al centro della manifestazione il dolce tipico di Chiesanuova: la “pinolata”. Nei 4 giorni della festa sarà possibile degustarla grazie alla maestria dei cittadini-pasticceri.
La “pinolata” non è un croccante: i tantissimi pinoli che la caratterizzano rendono il dessert particolarmente tenero e profumato.
Questa ricetta paesana nata a Chiesanuova, prodotta e tramandata gelosamente, di generazione in generazione, sin dalla metà del Novecento, è uno dei prodotti simbolo del “gourmet sancascianese”.
Nella campagna chiantigiana, tra La Romola a Chiesanuova, era diffusa la tradizione che metteva sul fuoco a bollire, in una casseruola di rame con lo zucchero, un prodotto di questa terra, raccolto dai boscaioli e dai raccoglitori di pigne della zona.
Negli anni ’50 era considerato il dolce delle feste; si preparava con cura e si degustava sulle tavole imbandite a festa, accanto all’albero di Natale oppure per festeggiare con dolcezza il dono di un paio di fedi, fresche di promesse d’amore.
Dalla qualità del pinolo, frutta secca, dolce e croccante, nasce una ricetta che la comunità di San Casciano amerà fino a costruirvi una sagra: la prima edizione nel 1977.
Oggi è una tipicità più viva che mai, simbolo di un’identità e di un aspetto della cultura gastronomica locale. Con la “pinolata”, dessert unico nel suo genere, la festa paesana rende omaggio a questo prodotto di pasticceria che qui viene chiamato “pinocchiata”.
L’iniziativa è fondata sulla memoria di quel lavoro di boscaiolo dedito alla raccolta delle pigne e alla lavorazione dei pinoli che, nell’immediato dopoguerra, era diventata una vera e propria fonte di sostentamento, una professione molto redditizia.
La kermesse è organizzata dal Circolo Ricreativo Culturale di Chiesanuova. La “pinocchiata” è preparata da mani sapienti, cuochi volontari di Chiesanuova, che portano avanti l’antica tradizione usando la ricetta di una volta.
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