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sabato 20 Aprile 2024
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    L’ultimo saluto di San Casciano a Lucia Bagni: “La nostra comunità deve dirti grazie”

    Il ricordo del sindaco Pescini, degli ex sindaci Bandinelli e Roselli, dell'Arci. Donna che ha lasciato un segno profondo

    SAN CASCIANO –  Un ultimo saluto pieno di affetto, rispetto, vicinanza: è quello che è stato tributato, nella gelida mattina di sabato 7 gennaio, a Lucia Bagni, 69 anni, venuta a mancare improvvisamente nella notte del 5 gennaio.

     

    Lucia è stata esposta nella giornata di venerdì 6 gennaio nella sala consiliare del palazzo comunale, dove in tanti hanno voluto portare un fiore, una rosa, una composizione.

     

    Sulla feretro la bandiera dell'Arci, visto che Lucia era presidente da anni della casa del popolo di San Casciano.

     

    Tanta la commozione dei presenti all’interno e fuori dal municipio, solo l’innocente allegria di uno dei nipotini di Lucia, presente nella sala, è riuscito a strappare un sorriso alle persone.

     

    LUCIA BAGNI – Era presidente del circolo Arci di San Casciano. Avrebbe compiuto 70 anni a febbraio

     

    Così il sindaco, Massimiliano Pescini, ha ricordato Lucia: "Ringrazio le tante persone che in questi giorni, e oggi, hanno voluto salutare questa grande donna, che ha dato molto alla comunità di San Casciano, alla scuola, all’istituzione comunale, al circolo Arci e al mondo dell’associazionismo".

     

    "Oggi fa freddo Lucia – ha proseguito – fa freddo fuori e anche dentro di noi. Sappiamo che cosa abbiamo perso, ma sappiamo anche che cosa abbiamo avuto come comunità, come singoli, come istituzioni. Sappiamo di avere avuto una donna, una persona, una maestra, un assessore, un insegnante, una presidente che ha saputo dare a tutti noi l’idea di cos’è il servizio, la responsabilità, la generosità. Di quale sia la forza di una donna di fronte alle difficoltà; e di come si possano superare".

     

    "Ognuno di noi – ha detto ancora Pescini – potrebbe avere mille cose da raccontare di lei. Lucia era capace di accogliere, di dare a tutti quel senso di appartenenza che ciascuno di noi cerca nella propria vita. L’ha fatto sempre, fin dai suoi primi momenti della vita pubblica e della sua vita professionale. Era stata maestra alla scuola elementare di Cerbaia: la sua professione si è ben presto trasformata in una missione, in una vocazione, attraverso il dovere del lavoro. E’ attraverso il lavoro che ha portato avanti le proprie idee, i propri studi per metterli in pratica e utilizzare quella grande umanità del saper stare con gli altri".

     

    Ha detto anche che "la sua collega, Stefania Mori, recentemente ha cercato di riassumere in un libro i quaranta anni di lavoro insieme. Ed è bastato sfogliare le pagine di quel libro, leggere quello che insieme hanno fatto per la scuola, per capire come abbiano anticipato cose che poi sarebbero diventate patrimonio comune del sistema scolastico educativo e istruttivo negli anni a venire".

     

    ULTIMO SALUTO – Un silenzioso corteo l'ha accompagnata nel suo ultimo viaggio

     

    "Tutto questo – ha precisato – insieme all’impegno politico e sociale negli anni ’70 e dei primi anni ’80, al grande lavoro svolto negli anni giovanili insieme con altre donne per affermare i diritti. Per segnare quella stagione che l’ha portata poi, per quattordici anni, nelle istituzioni come consigliere comunale e, in seguito, come assessore alla cultura e all’istruzione".  

     

    "Lucia – ha concluso Pescini – è stata un importante pezzo per la nostra comunità, per la sua famiglia, per tutti coloro che avevano bisogno di lei. Non si è mai chiusa nella sua dimensione privata, ma ha continuato a lavorare attraverso la presidenza del circolo Arci, tutti i giorni. L’ultimo giorno dell’anno lo aveva  passato al circolo, impegnata con tanti volontari per il cenone di fine anno, al passare della mezzanotte contenta ha detto: “Ce l’abbiamo fatta ancora una volta”. Come sindaco, come persona, come cittadino, le posso solo dire grazie. Grazie e ancora grazie Lucia".

     

    Un ricordo è poi stato portato da parte di Mauro Cresti e di due ex sindaci, Pietro Roselli e Fabrizio Bandinelli. Parole di commozione, di ricordo e di una profonda stima.

     

    Il feretro ha lasciato la sala consiliare mentre, all’uscita, un lungo applauso l’ha salutata per l’ultima volta.   

    di Antonio Taddei

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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