CHIESANUOVA (SAN CASCIANO) – “Le ruote della vita” è una mostra sulla storia del costume e sui mezzi di locomozione a due, tre, quattro ruote e sarà visitabile nel prossimo giugno a Chiesanuova, il paese nato intorno alla sua strada nel 1874, tra reperti, modellismo, documenti, ricostruzioni, cimeli storici di auto, moto, biciclette vere di elevato valore collezionistico, il motore di Barsanti e Matteucci, la bici di Bartali, la Harley Davison di "Un americano a Roma", la vespa di "Vacanze romane", l'auto Fiat 509.
Se è vero che una ruota mise in moto tutto il mondo è anche vero che accanto a lei di pari passo l'uomo imparò a vestirsi. Questo è il filo conduttore della manifestazione che si terrà a Chiesanuova dal 7 al 21 giugno 2020, organizzata dal Circolo Ricreativo Culturale con il patrocinio di Regione Toscana, Comune di S. Casciano, Città Metropolitana, Aci, Fondazione Barsanti e Matteucci , in occasione della 44esima edizione della “Sagra di' pinolo".
La mostra sarà un mix di storia fra il mezzo di locomozione dai primordi delle macchine a vapore fino ai nostri giorni con l'evoluzione del vestiario, delle divise, dei modi di vivere civili e militari.
Ma perché una mostra sulle scoperte tecnologiche sui mezzi di locomozione proprio a Chiesanuova?
"Forse perché il piccolo paese del Comune di San Casciano – spiega l'organizzatore Agostino Barlacchi – si può dire nasce in virtù di una grande evento che ruota intorno alla strada variante della Via Volterrana, antica strada Romana, che passava dal paese della Romola, proprio quella strada che porta a Volterra dove Padre Eugenio Barsanti fece il suo primo esperimento di scintilla che accendeva un liquido infiammabile facendo scaturire una piccola esplosione; era nato il motore a scoppio".
"E proprio nel 1874 – prosegue – viene realizzata questa strada alle soglie degli anni che potremo definire antesignani del cuore pulsante delle grandi scoperte e delle rivoluzioni industriali e tecnologiche della Belle Epoque, la bella epoca delle scoperte, siamo infatti alle soglie del 900'. Quella strada che poi verrà solcata non più dai barrocci e carri carichi di legna, fieno o pigne vista l'industria della raccolta del pinolo, ma da auto, moto e cicli di recente invenzione".
Continua Barlacchi: "In questo Museo di storia dell'auto, della moto o della bici ma anche del costume, molti saranno i pezzi racchiusi nelle vetrine della sala del Circolo Culturale di Chiesanuova in un percorso di lettura didattica e culturale che faranno conoscere come un tempo si viaggiava ma anche come ci si vestiva. Dal carro di Cugnot del 1762, all'anfibio di Evans dei primi dell'ottocento alla famosa Benz prima automobile a motore a scoppio la cui caratteristica era quella di non avere quattro ma tre ruote".
"Vedremo l'evoluzione dell'auto sul piano industriale , artigianale , tecnologico, scientifico e del design dell'auto veri maestri dell'acciaio come dei sarti e stilisti del modo di vestire del genere umano. Una passerella nel tempo del motorismo e del costume del passato, dalla belle epoque ai giorni nostri. Era nato il mezzo che semplificava la vita negli spostamenti, nei trasporti, nel commercio, erano nate le strade, le corse. Si passa dai vestiti larghi per le donne con gli ombrelli per ripararsi dal sole ai cappelli, pantaloni alla zuava alle spolverine, agli occhialoni, caschi in cuoio, per gli uomini per ripararsi dal fango, dalla polvere e dal ghiaino".
Ma la storia della Mostra continua con gigantografie tratte dai film del periodo ante e dopoguerra, anche delle due ruote che riassumono la storia della celluloide in bianco e nero come “Ladri di biciclette" fino a “Vacanze romane" con Gregory Peck e una giovane passeggera su di una moto "Vespa" impersonata da Audrey Hepburn o del “Sorpasso" di Dino Risi del 62 che segnano l'Italia del boom economico, o dalla Harley Davison di Alberto Sordi nel film un ”Americano a Roma”.
Ma si prosegue poi con la famosa scena fra Bartali e Coppi sui tornanti del Galibert che si passano la borraccia dell'acqua, o del pirata Marco Pantani che ipoteca la vittoria sui tornanti del Trentino del Giro d'Italia nel 98' alle soglie del nuovo millennio. In mostra anche la famosa bicicletta “Gladiator" primo velocipede del 1826 quando Alexandre Darracq industriale Francese fondò quella che poi sarebbe divenuta nel 1910 la famosa “Alfa" e poi successivamente “Romeo ".
Per le due ruote anche la bici storica di Franco Bitossi quando vinse il secondo posto al Campionato del Mondo, o quella di Bartali, gentilmente concessa dal Museo del Ciclismo del grande “ Gino “ . Ed eccoci alle moto con la partecipazione del Club Moto d'Epoca di Firenze che porteranno alcuni preziosi pezzi della loro collezione museale su strada.
Ma poiché la storia dell'auto e del motorismo è tanto lunga quanto il trascorrere della nostra vita eccoci ad un esemplare unico con una Fiat 509 del 1927 con i suoi compagni di avventura vestiti in quel periodo, o da una Peugeot Quadrilette del 21' .
Poi immagini della Domenica del Corriere, documenti, oggetti per meglio far conoscere la storia di ieri come un frammento del binario della locomotiva Rochet di Steephenson o un montante originale del dirigibile Graf Zeppelin dinosauro del cielo dell'epoca. Non mancherà la mitica storia della Ferrari, della Fiat, o di altre industrie, poi plastici delle grandi corse come il Mugello Stradale, la Targa Florio, o quando in America si vedeva un film seduti comodamente sulla propria auto del” Drive In”, con centinaia di modelli in scala 1/43 – 1/24 -1/18 ai quali manca per vederli sfrecciare solo la benzina dei sogni.
Ricche le manifestazioni collaterali con l'inaugurazione che avverrà alle ore 16 del 7 giugno alla Presenza del Sindaco di S. Casciano Roberto Ciappi e della presidentessa dell'Unicef Rosella Di Bella e che vedrà all'opera gli ottoni dei componenti dell'orchestra Jazz” Chianti Mood Big Band” con brani in un concerto a favore Unicef insieme al piccolo coro di Chiesanuova e al corpo di ballo della scuola Sancabaret alle ore 18 del 7 giugno.
Il “logo “ della mostra vero “fil rouge" che accompagnerà tutte le pubblicazioni è stato creato dall'aretino Fabio Civitelli il più grande disegnatore di fumetti internazionale dell'epopea di Tex Willer la cui opera verrà donata all'Unicef per beneficenza.
La Mostra “Le Ruote della Vita “ ed ogni mezzo di locomozione avrà come in un quadro celebre di De Chirico le sue “ Muse inquietanti“ con metafisici manichini e vestiti che si evolvono in un tempo senza tempo provenienti dal museo della mente e della vita che potrebbe continuare all'infinito perché anch'essa è lunga quanto il trascorrere della nostra esistenza ed in fondo la vita gira, già come le “ruote della vita” su quella strada nata 146 anni fa.
di REDAZIONE
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