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domenica 13 Luglio 2025
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    Coronavirus, Cgil-Cisl-Uil Firenze: “Allarme lavoro. Serve una cabina di regia”

    Dai sindacati richieste di ammortizzatori sociali per oltre 3mila dipendenti

    FIRENZE – La situazione sanitaria ed economica creata dal Coronavirus è senza precedenti, e va affrontata “tutti insieme, senza azioni unilaterali, tutti con grande senso di responsabilità, trovando anche risposte nuove”: per questo Cgil-Cisl-Uil Firenze avanzano al sindaco della Città metropolitana una richiesta urgente di convocazione di un tavolo per creare una cabina di regia di livello di area metropolitana, e avanzano anche un appello alle controparti datoriali affinché si faccia al più presto un incontro, per evitare che si vada “in ordine sparso” nella gestione delle crisi.

     

    “Il primo pensiero è per l’emergenza sanitaria ovviamente, e un ringraziamento va agli operatori sanitari che ogni giorno sono in prima linea. Detto questo il nostro dovere è la tutela dei lavoratori e dei loro salari. Le nostre sedi sono aperte, con le precauzioni dal caso, per fare attività di tutela individuale e collettiva e anche in questi giorni i nostri sportelli ricevono tante persone preoccupate per il lavoro”, hanno detto Paola Galgani (segretaria generale Cgil Firenze), Roberto Pistonina (segretario generale Cisl Firenze-Prato) e Paola Vecchiarino (Responsabile Uil area fiorentina).

     

    "A Firenze – annotano i sindacati fiorentini –  nel settore turistico, già 15 alberghi hanno chiesto la procedura di attivazione di ammortizzatori sociali, per circa mille addetti coinvolti; nel settore manifatturiero, nella moda e nella meccanica, comparti più esposti all’export, le richieste di attivazione di ammortizzatori sociali erano 77, per 2.500 lavoratori coinvolti".

     

    "E questi – proseguono – sono i numeri fino a pochi giorni fa, oggi la situazione è sicuramente peggiorata. Inoltre, è di poche ore fa la notizia che lavoratori di un locale del centro di Firenze hanno ricevuto un messaggio Whatsapp dal datore, in cui si spiega che l’attività è chiusa: messi alla porta senza nemmeno capire se licenziati o sospesi. Nel mondo degli appalti, nei vari settori, la situazione è complicata: c’è l’esigenza di rimodulare i servizi per garantire lavoro e aiuto alle famiglie con più fragilità.

     

    “Questo quadro conferma come sia indispensabile una gestione condivisa dell’emergenza, seguendo l’appello del Presidente della Repubblica Mattarella all’unità, alla condivisione e alla solidarietà in questo momento difficile”, concludono Galgani, Pistonina e Vecchiarino.

    di REDAZIONE

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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