SAN CASCIANO – Sara Rogai è una giovane sancascianese, che vive a Barcellona da quasi due anni.
È il primo viaggio in Thailandia a darle la spinta per scoprire più concretamente cosa ci sia fuori dal suo Paese. Così si trasferisce nella città spagnola, dove trova lavoro come Customer care specialist per Trip Advisor e The Fork.
“Sabato 14 marzo – comincia – hanno comunicato che dal lunedì 16 sarebbe iniziata la quarantena”.
Con il diffondersi del Coronavirus, Sara ha lavorato da casa per due settimane, ma dal primo di aprile è in cassa integrazione:
“Il governo spagnolo coprirà il 70% del mio stipendio base – spiega – ma la richiesta da parte delle aziende è altissima, quindi non è detto che ciò avverrà nei tempi stabiliti”.
I provvedimenti adottati in Spagna sono simili a quelli italiani: “Comunque si può uscire solo per acquistare beni di prima necessità, per fare la spesa e per portare fuori il cane”, racconta Sara.
La polizia è molto presente e le sanzioni sono severe: “Alcuni conoscenti hanno preso multe salate per essere andati a fare la spesa in negozi lontani dal luogo di residenza”, continua.
I piccoli e grandi supermercati hanno orario ridotto. “Ogni tanto vado a fare la spesa – aggiunge Sara – ma è tutto molto strano e uscire di casa mi fa sentire disorientata e persa. Barcellona è una città vitale, solare, colorata, sempre piena di turisti e persone ovunque. Vederla così vuota e silenziosa mi provoca una certa angoscia”.
“La mia vita quotidiana è cambiata drasticamente – precisa – come per tutti noi!”.
Sara era abituata a fare chilometri a piedi o in bicicletta per raggiungere l’ufficio e gli amici: “Ora sono chiusa in casa fra quattro mura, corsi online, dirette di fitness su Instagram, cibo e coinquilini”.
“Le convivenze non sono mai semplici – riprende Sara – soprattutto quando sei costretto a condividere l’appartamento con altre persone che hanno un modo di vivere diverso dal tuo”.
“Sto vivendo momenti di assoluta tranquillità e pace – riflette – alternati ad altri di insofferenza per questa vita in una stanza, ma il bilancio è comunque positivo!”.
Le mancano tanto le sue camminate, le corse fino al Port Forum e la libertà di sedersi in un bar all’aperto a ridere e scherzare davanti a una birra e a qualche tapas.
Ma non è sua intenzione fare ritorno a casa in tempi brevi: “Penso sempre all’Italia – ammette – alla mia famiglia, ai miei amici storici, al cibo e alle nostre colline”.
“Non so se Barcellona sarà la mia meta finale – conclude – perché e una città un po’ pazza: dà tanto ma è anche impegnativa!”.
Il suo progetto è continuare a viaggiare e tornare in Asia, dove ha trovato il coraggio di spiccare il volo.
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