GREVE IN CHIANTI – I decreti per l’emergenza Covid hanno sancito l’ampliamento degli spazi esterni per i ristoratori e bar che ne facevano richiesta un po’ ovunque.
A Greve in Chianti però si era diffusa l’idea di rendere piazza Matteotti piĂą pedonale, o chiuderla totalmente, o a fasce orarie solo in dei giorni, … . Insomma tutto da decidere, ma la volontĂ sembrava ci fosse.
Iniziano le riunioni tra i commercianti che insistono tra la piazza ed il borgo, via Roma, via Giuliotti; la prima viene fatta solo con i ristoratori in videoconferenza, eravamo appena usciti dal lockdown.
Poi ne segue un’altra alla presenza anche dei commercianti; da questa riunione sembra a tutti che si esca con l’accordo di chiudere la piazza solo la sera, dalle 19 in poi.
Passano 10 giorni in cui nessuno capisce cosa succede, intanto i dipendenti del Comune rilasciano le autorizzazioni per l’occupazione dello spazio pubblico. Dicono di fornire ciò che delimita gli spazi con catarifrangenti perché la piazza non verrà più chiusa.
Tra lo stupore di alcuni ed un sospiro di sollievo per altri, qualcuno decide di testare il volere dei commercianti e ristoratori di piazza facendo e distribuendo tra questi un piccolo sondaggio on line.
Come era prevedibile si diffonde un po’ a macchia d’olio e varca i “confini” della piazza, facendo sì che si acuisca un dibattito giĂ complicato.
Abbiamo così fatto un “giro” tra i commercianti ed i ristoratori per sapere cosa ne pensano sull’eventualitĂ di chiudere all’ingresso delle auto il cuore di Greve in Chianti.
Il primo a cui abbiamo chiesto un parere è Daniele Tapinassi, ottico in Borgo: “E’ assurdo che non sia stato applicato l’accordo che avevamo trovato, tutti abbiamo subito danni con la pandemia ed è giusto cercare di aiutarsi. Sono rammaricato per questo sondaggio, spero che non voglia essere una forzatura a favore di pochi”.
“Bisogna trovare il modo di far lavorare tutti – ci dice Giovambattista Fabiani, macellaio, anche lui in via Roma – bisogna però stare attenti a non aiutare solo alcuni. E poi bisogna capire cosa significa chiusura: credo sia importante conoscere il parere anche dei residenti”.
“Io sono contrario alla chiusura – afferma deciso Paolo Talluri del Bar Lepanto – i bar vivono di desideri istantanei, momentanei, se si impedisce alle persone di venire fin qui con le macchine perderemmo la maggior parte della clientela”.
“Io sono favorevole alla chiusura della piazza – sono parole di Lara Gasperini dell’Oliosteria la Terrazza – è ovvio che va fatta per bene, senza impedire le necessitĂ primarie dei commercianti e dei residenti”.
“La piazza dovrebbe essere un posto piacevole da vivere – rimarca – al momento è un parcheggio, che regala una brutta fotografia del nostro paese. Servirebbe un arredo urbano degno del territorio in cui viviamo, delle barriere di ingresso che siano un invito ad entrare in piazza a piedi. E non delle transenne che sembra indichino dei lavori in corso”.
“Abbiamo la fortuna di vivere in un territorio bellissimo – aggiunge – è un peccato vedere piazza Matteotti, una piazza stupenda peraltro, relegata ad un posto tra i meno piacevoli da vivere e vedere. Come possiamo far concorrenza al paesaggio del Chianti, alle vigne, alle case storiche, le Abbazie, i Castelli, se lasciamo la piazza in preda al parcheggio sfrenato e senza regole?”.
“E’ ovvio – conclude – che le cose vanno fatte per bene e non a caso. Ma ormai tutti i centri storici piĂą belli al mondo sono chiusi al traffico, perchĂ© noi non ci riusciamo? Credo che migliorare l’appetibilitĂ di questa piazza sia una necessitĂ di tutti, qui si vive di turismo”.
A pochi passi c’è Rossella Rossi del ristorante albergo da Verrazzano”: “La piazza chiusa è bellissima, però abbiamo riscontrato difficoltĂ maggiori quando lo è. Ci sono meno clienti, ahimè molti tirano dritto. E anche con l’albergo abbiamo necessitĂ di rendere comodi arrivi e partenze”.
“Con la piazza chiusa vendo il 50% in meno – ci spiega Tiberio della Fioreria Lisetta – la maggior parte delle vendite non le faccio su piccole piantine da appartamento, ma su grandi quantitĂ di fiori o su piante ed oggetti ingombranti. Chi verrebbe a prendere una pianta che pesa 30 Kg se dovesse portarla a mano fino alla casa del popolo o alle Poste?”.
“Se chiudessero la piazza – conclude – quasi sicuramente dovrei andare via- Vogliamo lasciare la piazza al servizio esclusivo dei turisti?”.
Insomma un dibattito ancora aperto. E con alcuni “grandi esclusi”: che al momento sono i residenti.
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