FERRONE (GREVE IN CHIANTI) – Camillo, un bel meticcio spinone di circa 30 kg, non poteva più essere qui se il suo proprietario, Franco Zolfaroli, non avesse avuto la prontezza di riflessi di togliergli dalla bocca quello strano pezzo di pollo che il cane aveva trovato in giardino e che stava per ingoiare.
Il giardino è quello di una casa del Ferrone, nel comune di Greve in Chianti. La mattina quella di domenica 11 agosto.
"La domenica mattina – racconta Franco – ci assentiamo sempre per un paio d'ore, dalle 9 alle 11. Alle 9 non c'era nulla di strano in giardino, non avevo notato niente mentre avevo annaffiato le piante e il prato. Camillo è rimasto a casa e noi siamo usciti".
"Siamo tornati alle 11 – prosegue – e per fortuna il cane lo avevamo chiuso in un piazzale senza avere accesso al giardino. L'ho aperto e lui subito è andato in giardino, mentre io ho ripreso a bagnare.. Ho visto Camillo che stava leccando quello che sembrava un pezzo di pollo, quando ho fatto per riprenderglielo dalla bocca è stato difficile. Ma ce l'ho fatta".
"Noi – ricorda Franco – gli diamo solo croccantini e mi è parso strano che qualcuno di casa gli avesse dato del pollo. Mi sono ritrovato fra le mani quel pezzetto di carne e mi sono posto immediatamente delle domande".
E' subito apparso evidente che si trattava di un boccone destinato a fare male, molto male (lo si vede anche nella foto sopra). Del pollo (compresa la pelle) cucito con dentro una sostanza che adesso verrà analizzata dall'Istituto Zooprofilattico, presso il quale lo hanno consegnato gli agenti della polizia provinciale avvisati dal veterinario di Camillo. E arrivati al Ferrone nei giorni successivi per avviare le indagini.
"La mattina successiva al ritrovamento – conclude infatti Franco – l'abbiamo portato dal veterinario per capire se rischiasse qualcosa, anche se non aveva nessun sintomo. La sostanza interna aveva preso un colore bluastro. Precedenti di avvelenamento? Nessuno. Certo, sappiamo che il nostro cane è un po' "ingombrante" e che talvolta abbaia, ma non è certo giustificabile un atto del genere".
Adesso la famiglia Zolfaroli è in attesa del risultato delle analisi: se confermeranno quanto è apparso evidente fin da subito, ovvero che si tratta di un boccone killer, sporgerà denuncia contro ignoti.
di Matteo Pucci
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