BARBERINO TAVARNELLE – Anche Europa Verde (Toscana) fa sentire la sua voce in merito alla situazione e al futuro della Distilleria Deta. Ed è una voce preoccupata.
“Condividiamo le inquietudini dei cittadini dei comuni di Barberino Tavarnelle, Poggibonsi, Certaldo e San Gimignano circa l’ampliamento della produzione richiesto dalla Distilleria Deta, con sede nel comune di Barberino Tavarnelle. Siamo convinti che gli abitanti di un territorio vadano resi protagonisti delle scelte e del governo dei luoghi di vita: questo è ciò che la buona politica deve fare”.
Sono queste le osservazioni espresse da Europa Verde Toscana, nelle persone del commissario straordinario Francesco Alemanni, del sub-commissario Eros Tetti e dell’esponente del Chianti Paolo Fantin, che focalizzano le proprie preoccupazioni intorno a tre punti fondamentali: l’ambiente, la salute, il paesaggio.
“Dal punto di vista ambientale – aggiungono – le emissioni e gli odori provenienti dalla produzione della distilleria si espandono non solo sulla zona industriale all’interno della quale l’azienda è ubicata, ma anche su aree residenziali, aree agricole anche biologiche e aree turistiche di pregio”.
“In questo sensoù – proseguono – le persone, gli operatori agricoli e gli esercenti turistici hanno il diritto a sentirsi coinvolti in una questione che può impattare fortemente sulla qualità della loro vita, il valore dei loro prodotti e servizi e la redditività delle loro imprese”.

Dal punto di vista della salute, “è incontestabile – prosegue Europa Verde Toscana – che qualsiasi possibile impatto sulla salute delle persone e degli animali deve essere valutato con estrema attenzione e approfondita conoscenza, in modo da fugare ogni dubbio circa i possibili danni, anche nel lungo termine”.
Dal punto di vista paesaggistico, la preoccupazione si concentra “sulla costruzione di un camino di 60 metri, che l’Arpat ha chiesto all’azienda di costruire”.
“Come già detto – si puntualizza – la Distilleria risiede all’interno di una zona industriale, che non pone vincoli estetici, ma l’altezza richiesta rende il camino sicuramente invasivo rispetto al profilo paesaggistico delle colline e dei borghi della Valdelsa e del Chianti”.
“Se dal punto di vista burocratico e amministrativo il percorso sembra arrivato vicino al suo esito finale – sottolineano – cioè l’autorizzazione all’azienda per raddoppiare la produzione da 150 a 300 giorni e per costruire il camino di 60 metri, dal punto di vista strettamente politico, il percorso partecipativo può ancora fare uno scatto di qualità, nella linea auspicata all’inizio”.
“È proprio nella prospettiva di rendere protagonisti i cittadini del territorio che Europa Verde Toscana – esortano Alemanni, Tetti e Fantin, – chiede che il Protocollo d’Intesa tra le amministrazioni comunali, la Regione Toscana, l’Arpat e la Distilleria Deta venga reso pubblico al più presto, in modo che singole persone, associazioni, il Comitato che si è costituito su questa questione, le forze politiche e sociali possano esprimere le loro osservazioni di merito, in totale trasparenza e chiarezza”.
“Parallelamente – concludono – chiediamo che l’Autorizzazione Unica Ambientale, in capo a Regione Toscana, non venga rilasciata prima che tutte le osservazioni siano state espresse, analizzate e valutate. Siamo fermamente convinti che non possa esserci buona politica senza partecipazione. Che non possa esserci sviluppo senza sostenibilità”.
@RIPRODUZIONE RISERVATA