GREVE IN CHIANTI – Alberto Biffoli è Dottore Forestale, libero professionista, e si occupa anche di progettazione e direzione lavori di tagli colturali boschivi.
Nei giorni scorsi ha visto la lettera inviata al giornale da Greve in Chianti, da un lettore che criticava le modalità di taglio di un bosco nella zona di Lamole.
# “Taglio boschivo sopra a Lamole: se davano fuoco… facevano minor danno”
# “Non si può parlare di economia green azzerando i boschi in questo modo”
Lettera che è stata letta da migliaia e migliaia di persone. Su un tema, quello della cura e della tutela dei boschi, che nel nostro territorio è centrale.
Lo stesso dottor Biffoli ha letto, e ci ha contattato per darci il suo parere di esperto. Basandosi sulle foto inviate dal lettore, pubblicate dal giornale.
E riservandosi, come tiene a dire in partenza, “vista l’importanza della tematica, di scrivervi un articolo di spiegazione del Governo a Ceduo”. Che per noi sarà, ovviamente, un piacere ospitare.
“Riguardo a questo intervento – entra nel dettaglio – dall’analisi delle sei foto da voi pubblicate e realizzate (immagino) dal vostro lettore, risulta il taglio Ceduo di un Ceduo di Castagno in non buone condizioni fitosanitarie (e quindi bisognoso proprio di quel tipo di taglio colturale)”.
“Con rilascio di Matricine scadenti – prosegue nella sua spiegazipne – ma in linea con la qualità che offriva quel tipo di bosco in quelle condizioni”.
“E con ripristino di piste forestali pre esistenti – dice ancora – con minimo movimento terra (altro che spianamento di ruspe)”.
“In altre parole – specifica – si tratta di lavori qualitativamente regolari. Se sono anche autorizzati (come dovrebbero) allora sono inattaccabili”.
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