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lunedì 21 Luglio 2025
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    “Non si può parlare di economia green azzerando i boschi in questo modo”

    Marco Cappelletti, che aveva posto la questione del taglio del bosco in zona Lamole, replica dopo il parere dell'esperto: "Se le regole lo consentono, si cambiano le regole"

    Non consento di essere etichettato come un ultra ambientalista fanatico, inferocito contro qualsiasi minuto torto fatto alla natura.

    Ciò che ho visto, fotografato, e commentato senza nessun riguardo per nessuno, è quello che è.

    Non sono interessato a colpire l’azienda operatrice del taglio, e neppure la proprietà.

    # “Taglio boschivo sopra a Lamole: se davano fuoco… facevano minor danno”

    # La parola all’esperto: “Quel bosco nelle foto è stato sottoposto a un taglio regolare”

    Non sono interessato manco a colpire l’amministrazione, tanto meno per logiche politiche.

    Il mio interesse è sollevare l’attenzione su quello che, se non esposto subito, si promuove per diventare drammatico e irreparabile.

    Non si può parlare di economie green, di salvaguardia dell’ambiente, di natura e turismo ambientale, per poi togliere le fondamenta a supporto a tutto ciò.

    Tagliando bosco in un’accelerazione di ritmo tale da azzerare il patrimonio in tre anni.

    Comprendo che il bosco rappresenti un’economia per il proprietario, e magari in alcuni casi anche per le comunità, ma le cose cambiano, il mondo cambia.

    Era un’economia l’amianto, era un’economia il DDT,  e tanti dottori ne hanno difeso a spada tratta la contestazione.

    Non è il mondo di trenta anni fa.

    Non è il bosco di trenta anni fa.

    E quel lavoro è una cosa inguardabile e umiliante, sopratutto per ogni chiantigiano che ha avuto modo di vedere quei boschi prima.

    Se le regole consentono, ad un certo punto, si cambiano le regole.

    Marco Cappelletti

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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