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sabato 12 Luglio 2025
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    Le strade bianche al centro dell’agenda dei sindaci del Chianti fiorentino

    San Casciano, Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti: "Una risorsa fondamentale del nostro territorio; un patrimonio storico, culturale e ambientale del Chianti"

    CHIANTI FIORENTINO – “Un patrimonio da condividere, valorizzare tutelare nel cuore della natura toscana dove il ritorno alle origini si fonde alla riscoperta di tesoro unico al mondo: le strade bianche del Chianti fiorentino”.

    Lo dicono i sindaci dei comuni di San Casciano, Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti.

    Li definiscono “percorsi nati e cresciuti in campagna che parlano del passato, della storia, delle usanze agricole e pastorizie, occasioni e opportunità di vivere lesperienza Chianti, a piedi, a cavallo, in bicicletta, per sperimentare un modo diverso di viaggiare ed esplorare lanima della collina partendo dal suo passato e dalle sue radici”.

    “Il valore e la funzione delle strade bianche – dichiarano ancora i sindaci del Chianti fiorentino – costituiscono una risorsa fondamentale del nostro territorio; un patrimonio storico, culturale e ambientale del Chianti, utile alle esigenze di mobilità dei cittadini e dei turisti. Oltre al significato storico, le strade rivestono oggi l’importanza di una rete di viabilità fruita e necessaria ai residenti, una risorsa economica e unopportunità di valorizzazione del turismo slow e del made in Chianti, un importante volano di promozione economica che va promosso e incentivato a favore sia delle tante aziende agricole, agrituristiche e zootecniche che le utilizzano come uniche vie di accesso sia dei flussi turistici alternativi che le percorrono per riscoprire tradizioni, prodotti tipici e aree naturali del nostro territorio”.

    Mantenere in vita tali percorsi significa valorizzare il reticolo delle strade bianche di carattere pubblico presenti nel Chianti.

    “I comuni del Chianti fiorentino – rivendicano i primi cittadini – continuano a tenere alta l’attenzione e a programmare interventi per la manutenzione e la riqualificazione di questa notevole ricchezza ambientale di cui oggi è possibile fruire anche grazie alle proposte delle tante associazioni locali che organizzano visite guidate ed escursioni attraverso anche percorsi inediti”.

    E’ sulla scia ideale di pastori e greggi che si intraprende il viaggio tra le strade bianche del Chianti, importanti chiavi di lettura per conoscere e comprendere il forte legame tra uomo e territorio, usi e costumi di una volta, sapori e essenze che caratterizzano i prodotti tipici, quali olio, vino, formaggi e salumi.

    Anche i giochi e le tradizioni sono parte integrante della storia delle strade bianche e i sindaci segnalano uno dei passatempi più amati dai contadini: il gioco della “ruzzola” o del cacio, una tradizione attiva a Mercatale , Greve, Barberino e Tavarnelle dai primi decenni del 900 fino agli anni 90.

    Nei ricordi della comunità l’antico gioco della ruzzola era l’attrattiva principale, una delle tradizioni più partecipate durante la festa della vendemmia e consisteva nel far correre la forma di cacio o formaggio conducendola con un’asta di legno lungo le irregolarità della strada, San Casciano vantava dei veri e propri campioni.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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