IMPRUNETA – Ieri la decisione da parte del sindaco di Firenze, Dario Nardella, di estromettere dalla giunta comunale l’assessora Cecilia Del Re.
“Una delle amministratrici più competenti e brave che abbia incontrato in questi cinque anni”: a dirlo è Matteo Aramini, ex vicesindaco, attualmente assessore con deleghe ridotte alcune settimane fa dal sindaco Alessio Calamandrei.
Decisione presa in seguito all’addio dello stesso Aramini al Pd seguita, subito dopo, dall’annuncio della sua candidatura a sindaco alle prossime amministrative con la lista Impruneta Futura (sostenuta da IV e Azione).
Anche dietro la “giubilazione” della Del Re le prossime elezioni per il rinnovo dell’amministrazione comunale fiorentina sembrano la motivazione principale.
“Quello che è successo a Firenze ieri – dice Aramini – con la revoca delle deleghe all’assessora Cecilia Del re, “buttandola” fuori dalla giunta, è l’ennesima dimostrazione di una politica che non opera certo per i cittadini e per le comunità, ma per interessi o protagonismi. Una politica dalla quale sono fuggito o fuggo”.
“Ancora una volta ha perso il merito – rincara Aramini – Il mio pensiero è andato indietro, sulla mia esperienza personale”.
“Ancora una volta – riprende – e qualcuno in un determinato partito (che si definisce democratico) diceva che era arrivata un’ondata di aria nuova, inclusiva e diversa, si sono fatte valutazioni e prese decisioni che poco hanno a che fare con il vero valore del termine politica”.
“Voglio insegnare a mia figlia – dice ancora – che chi lavora bene venga invece premiato. Voglio credere che ancora si possa vivere in una società del genere… anche se l’amarezza e le delusioni sono sempre dietro l’angolo”.
“Una società civile – rilancia – basata su diritti e doveri, e dove alla base ci siano proprio principi meritocratici”.
“Desidero quindi esprimere pubblicamente – sono ancora parole di Aramini – dopo averlo fatto personalmente, la mia piena solidarietà e vicinanza a Cecilia Del Re e ringraziarla sia come collega, sia come cittadino per il suo impegno ed il suo operato”.
“Sono le persone che cambiano o cambieranno il futuro – conclude – ricordatelo bene, non gli schemi di potere o le bandiere al vento”.