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domenica 6 Luglio 2025
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    Impruneta: il segretario generale del Comune querela i consiglieri Zoppini, Franchi e Aramini

    Presentata presso la Procura della Repubblica di Firenze da Vincenzo Del Regno, che ritiene di essere stato diffamato dai tre consiglieri di minoranza

    IMPRUNETA – Il segretario generale del Comune di Impruneta, Vincenzo Del Regno, ha presentato una querela presso la Procura della Repubblica di Firenze a carico dei consiglieri comunali Matteo Zoppini, Gabriele Franchi (gruppo consiliare Voltiamo Pagina) e Matteo Aramini (gruppo consiliare Impruneta Futura).

    Del Regno che ha svolto funzioni direttive apicali, prima di Impruneta, anche in Comuni come Firenze, Lecco, Prato, Siena e Genova.

    La querela di parte riguarda quelle che il segretario generale del Comune di Impruneta ritiene dichiarazioni diffamatorie nei propri confronti, lesive della propria onorabilità e professionalità, diffuse dai tre consiglieri comunali. Una vera e propria “aggressione mediatica”, sostiene Del Regno.

    Starà adesso alla Procura della Repubblica fiorentina stabilire il da farsi. E l’eventuale evoluzione (nelle indagini prima, giudiziaria poi) in seguito alla querela di parte presentata dallo stesso Del Regno.

    Nel comportamento dei tre consiglieri comunali di opposizione, Del Regno denuncia l'”omissione di particolari” e/o “l’aggiunta di circostanze non corrispondenti al vero, idonee a ledere la mia reputazione ed onorabilità, nonché finalizzate strumentalmente a farmi apparire inadeguato ad un incarico professionale a cui ero destinato e titolato”.

    “In particolare – sostiene – sono da tempo bersaglio di una campagna di aggressione mediatica” da parte dei tre consiglieri.

    Che, riprende Del Regno, “hanno a più riprese attaccato la mia persona affiggendo articoli di stampa ove sopra la mia fotografia, in primo piano, campeggiava il titolo che così recitava: Segretario comunale indagato: “E gli hanno aumentato l’indennità”, come a riportare il pensiero dei tre consiglieri. Tale articolo di giornale veniva affisso nelle bacheche di comunicazione politica affidate dal Comune ai gruppi consiliari di appartenenza dei tre consiglieri, di cui quest’ultimi dispongono personalmente delle chiavi”.

    “Inoltre – è ancora la posizione del segretario comunale imprunetino – nella bacheca affidata alla lista Voltiamo Pagina, adiacente all’articolo menzionato, vi era un altro documento estratto dalla pagina Facebook della stessa lista che ripercorreva la vicenda in tono critico e attribuendo i meriti della “scoperta” e del successo della propria campagna di aggressione perpetrata ai miei danni alla lista in parola”.

    “Debbo osservare – sottolinea – che non essendo un esponente politico ma rivestendo un ruolo meramente amministrativo, sebbene di notevole rilievo, avendo il ruolo di garante della legalità dell’azione amministrativa, non ho la stessa possibilità e capacità mediatica di difesa di chi invece mi aggredisce”.

    “Ma non solo – aggiunge ancora Del Regno – Il culmine di questa campagna diffamatoria portata avanti dai tre consiglieri di minoranza è stato raggiunto durante il consiglio comunale tenutosi in data 31 ottobre 2023, quando il signor Zoppini nell’esposizione orale della cosidetta domanda di attualità, firmata dai tutti e tre i consiglieri in menzione, per corroborare la propria tesi politica, dato atto che l’indagine riguardava reati di tipo tributario, truffa, riciclaggio internazionale, ha volutamente lasciato intendere che risultassi imputato, anche per reati contro la pubblica amministrazione. Come se ve ne fossero altri e cioè quelli di cui sopra
    ascrivibili invece ad altri soggetti, di fatto inesistenti. Così contestando la mia nomina a Responsabile della “gestione del processo di whistleblowing””.

    “In proposito – sostiene – rammento come tale asserzione sia evidentemente falsa e tale falsità era certamente nota ai signori Matteo Zoppini, Gabriele Franchi e Matteo Aramini, che da mesi dedicano tanta attenzione alla mia persona. E’ evidente che rappresentare pubblicamente ed ufficialmente che il sottoscritto avrebbe imputazioni per gravi delitti, anche contro la pubblica amministrazione, oltre che essere di sicuro effetto mediatico assuma anche una voluta connotazione aggravata della mia reale situazione processuale”.

    “In proposito peraltro – precisa – rappresento sommessamente di essermi sempre dichiarato con convinzione e determinazione estraneo ai fatti che mi vengono contestati e rivendico con forza la presunzione d’innocenza che dovrebbe essere garantita ad ogni imputato, per specifica disposizione di legge, di rango costituzionale che, invece, viene quotidianamente trascurata e calpestata in ogni sede. La precisazione “anche contro la pubblica amministrazione” oltre che
    palesemente falsa, come già detto, appare finalizzata a sostenere e corroborare una tesi
    politica ben precisa, volta ad osteggiare l’incarico a cui il sindaco Lazzerini avrebbe
    voluto destinarmi, per mere competenze professionali”.

    “I tre consiglieri dunque – denuncia Del Regno – non solo hanno leso la mia reputazione affermando e protocollando in atti pubblici circostanze non corrispondenti al vero sul mio conto e sulla mia onorabilità, ma mi hanno altresì danneggiato impedendomi di ricoprire un ruolo per cui avevo sicuramente titolo e a cui ero chiaramente destinato per volontà del sindaco Lazzerini. Infine, tale pubblica propalazione diffamatoria, non si è limitata alla protocollazione della cosidetta domanda di attualità e alla relativa esposizione ai partecipanti al consiglio comunale del 31 ottobre 2023, ma la sua diffusione è stata molto più grande, poiché quest’ultimo si è tenuto in diretta streaming sui canali social del Comune di Impruneta, raggiungendo così una numero particolarmente rilevante di utenti, aggravando così la portata diffamatoria e lesiva della condotta che si chiede di censurare”.

    “Appare evidente – conclude – come il tenore delle affermazioni variamente e ripetutamente diffuse trascenda i limiti di continenza imposti al diritto di critica, e come tali risultino offensivi del mio onore e della mia reputazione, soprattutto in considerazione della posizione pubblica da me rivestita, poiché godendo di buona visibilità, a maggior ragione, mina la credibilità ed il prestigio del sottoscritto. Il sottoscritto, incensurato, non ha alcun incarico politico essendo un dirigente pubblico con funzioni apicali di grande responsabilità e delicatezza, pertanto, in quanto tale non può certo invocarsi l’esimente del diritto di cronaca e critica politica, che anche laddove fosse astrattamente applicabile ne sarebbero, ad ogni modo, travalicati i limiti di operatività e sussistenza”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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