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lunedì 14 Luglio 2025
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    Zia Caterina ricoverata a Ponte a Niccheri, da lì il suo appello: “A questo ospedale serve ammodernamento”

    "Il mio desiderio è che la mia degenza qui possa portare attenzione a questo luogo di cura e punto di riferimento per un intero territorio per chi vi verrà in futuro"

    PONTE A NICCHERI (BAGNO A RIPOLI) – E’ ricoverata all’ospedale Santa Maria Annunziata da qualche giorno Caterina Bellandi, ovvero Zia Caterina, la tassista… più famosa d’Italia.

    Circondata da tantissimo affetto, con visite dirette e tanti messaggi social.

    Ma, si sa, lei proprio non riesce a star ferma. A mettere la vita in stand by.

    E da lì, da quell’ospedale così vicino a casa sua (Zia Caterina vive a Ponte a Niccheri, dove proprio a casa sua ha aperto da qualche mese la “Tana dei Supereroi”), lancia un appello.

    “Fa strano passare dall’altra parte – inizia – e diventare la paziente dopo tanti anni a correre tra i reparti degli ospedali con i miei Supereroi, seguendoli ed accompagnandoli con il mio taxi tra i loro esami e cure. Ora sono io quella distesa su un lettino”.

    “In questo tempo – prosegue – in cui sono insolitamente costretta a stare ferma, per il mio spirito cosa eccezionale, ho avuto modo di riflettere ancora meglio sul mondo che da tanti anni frequento. La sanità pubblica è davvero un patrimonio”.

    “Ancora di più – tiene a dire – la dedizione e la professionalità degli operatori sanitari. Voglio dire sentitamente grazie a tutti loro ed in particolare al responsabile dottor Andrea Bribani, ai dottori Di Mare e Fabbroni veri personali angeli e all’ intero staff che si sta occupando di me con affetto”.

    “Però – puntualizza – tutto l’impegno del personale non basta. In particolare l’ospedale di Santa Maria Annunziata, a Ponte a Niccheri, dove sono attualmente, ha bisogno di un ammodernamento profondo. Perché le lacune di decoro e strutturali sono evidenti. Solo per esempio: camere a quattro letti con bagno nel corridoio in comune, mancata separazione uomini-donne, …”.

    “Il mio desiderio – dice Zia Caterina – è che la mia degenza qui possa portare attenzione a questo luogo di cura e punto di riferimento per un intero territorio per chi vi verrà in futuro”.

    Ma non si limita certo a questo: “In aggiunta, vorrei creare, appena sarò dimessa, una task force di operatori sanitari (medici, infermieri, operatori sanutari) che possa sostenere e favorire l’umanizzazione delle cure ed il rapporto con i pazienti”.

    “A questo fine – e qui il suo appello – chiedo a tutti i soggetti coinvolti, a vario titolo, nel mondo della sanità di mandare una mail a questo indirizzo per iniziare già da ora a raccogliere la loro adesione con un semplice nome, cognome, ruolo e località di lavoro: milano25onlus@gmail.com“.

    “Questo – ribadisce – è l’appello che voglio fare alle istituzioni e a tutte le persone che hanno a cuore la salute pubblica”.

    “Come sempre – sottolinea – per me, il dolore deve e può diventare occasione di crescita e nuovo amore. Anche dal mio letto e con l’ ossigeno che respiro attraverso una maschera guardo alla vita e la vita è futuro”.

    “Sono fortunata ad essere così innamorata di vivere – conclude Zia Caterina – e non vedo l’ora di tornare a donarmi per l’ umanità che soffre. E a tutti quelli che risponderanno a queste mie parole sincere il mio più caloroso grazie”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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