SAN CASCIANO – Iniziativa davvero singolare quella che si terrà domani, sabato 17 febbraio, presso la biblioteca comunale di San Casciano.
Dove dalle 17 (si inizierà con un minuto di silenzio per rispetto del dramma avvenuto oggi, venerdì 16 febbraio, nel cantiere di via Mariti, a Firenze) la Comunità della Cassetta di Cottura Slow Food di San Casciano dei Bagni si presenta.
Ma di cosa stiamo parlando? La “cassetta di cottura” era un metodo utilizzato in particolare nella prima guerra mondiale, quando il cibo veniva cucinato nelle retrovie e poi portato nelle trincee, a dorso di mulo.
O anche in tempi nei quali la legna e il carbone erano beni preziosi, e si doveva utilizzarli con parsimonia.
Tornando… alla guerra, le marmitte venivano inserite in contenitori nei quali erano poi circondate da materiale isolante, tipo lana, che le mantenevano calde. O, addirittura, permettevano che la cottura terminasse nel tragitto.
La condotta Slow Food di San Casciano dei Bagni, in tempo di Covid, ha ripreso questa vecchia pratica. Attualizzandola.
Secondo alcune delle sue parole chiave: ambiente, economica circolare, sostenibilità, artigianato, Made in Tuscany, creatività in cucina.
Ed ecco che allora queste cassette vengono foderate con una lana che sarebbe destinata a scarto (dopo essere stata lavorata adeguatamente), così che si può iniziare la cottura di una pietanza sul fuoco e poi terminarla nella cassetta.
Una cottura lenta, dolce, ecologica: uno “slow cooking”, per la cottura ma non solo. Può essere utilizzata, ad esempio, per la fermentazione o addirittura per il mantenimento del freddo, grazie alla coibentazione garantita dalla lana.
Il pomeriggio di sabato 17 febbraio scorrerà con la storia, la memoria e i racconti di Mesi Bartoli, Matia Barciulli, Giulia Vivi. Su testi di Marco Vichi e Carlo Emilio Gadda e testi storici di tradizione.
Seguirà una degustazione d’autore.
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