spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
venerdì 8 Agosto 2025
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    E altri due tentati e andati a vuoto: perdite enormi, la disperazione del titolare Tullio Zepponi

    GRASSINA (BAGNO A RIPOLI) – E' disperato Tullio Zepponi, titolare della pelleteria Zetati nella zona artigianale di Scolivigne, qui dove il Chianti "scende" verso Grassina.

     

    La sua è un'impresa che andrebbe anche bene, in controtendenza: sta facendo dei lavori di ampliamento (altri sono bloccati da tempo nei "cassetti" dell'amministrazione comunale…); sta assumendo personale (ad oggi conta oltre 50 dipendenti); sta per aprire (dopo quella in Romania) un'altra fabbrica in Albania.

     

    Ma da sette mesi non riesce a vivere. La notte è fatta di ore che passano in un incubo ricorrente: quello dei ladri che depredano la sua azienda.

     

    E Tullio ha seri e fondati motivi per non star tranquillo: dal giugno 2013 ad oggi ha subito tre furti gravissimi. E in altre due occasioni i ladri non sono riusciti a portare a termine quello che avevano iniziato per un soffio.

     

    Furti che gli sono costati, fra fatturati saltati, impianti installati, stipendi pagati per recuperare la merce perduta, molto più di 500mila euro. Una enormità.

     

    "Da mesi non riusciamo a vivere – inizia il suo racconto – Il primo, nel giugno dell'anno scorso, non me l’aspettavo, è stato un danno notevole: ci hanno portato via prodotti finiti e griffati, per un valore di centinaia di 120mila euro di fatturato. Hanno scassato una porta, non c’erano allarmi non c’era niente, hanno selezionato prodotti di una griffe specifica e hanno lasciato il resto".

     

    Neanche il tempo di organizzarsi e, ad agosto, hanno tentato di entrare in maniera… alternativa: "Sono arrivati la mattina spacciandosi per corrieri e dicendo che avevano da ritirare 28 colli. Il magazziniere si è insospettito. Ha detto di aspettare e che andava a sentire: è sceso e loro non c’erano più. Abbiamo poi saputo che una ditta all’Antella è stata derubata in questo modo".

     

    Il secondo furto è il più grave, per un valore di oltre 350mila euro di merce, a settembre: "Con questo ci hanno messo in ginocchio, non avevamo avuto neanche il tempo di riprenderci. Hanno usato un camion, a retromarcia per sradicare il portone del magazzino e lo hanno riempito, portando via tutto quello che potevano".
     

    Poi, a novembre, il terzo furto: "Con allarmi, telecamere, hanno spaccato una porta passando sotto gli allarmi. In sei minuti sono arrivati i carabinieri ma avevano già portato via 200 borse per circa 35mila euro di valore".

     

    "Oltre al fatturato che ti manca – dice Tullio – i clienti si sono ritrovati senza prodotto, abbiamo recuperato con grandi disagi, con orari impossibili. Quindi con un danno d’immagine e serie difficoltà nel recuperare con tempi e ritmi pazzeschi".

     

    Infine, poche settimane fa, il secondo tentativo non andato in porto: "Sono entrati nella lavanderia a fianco, sono stati lì circa due ore. Hanno vuotato uno scaffale, lo hanno smontato, poi hanno buttato giù una parete che ci divide. Fortunatamente è partito l’allarme e sono scappati".

     

    "Onestamente non so davvero cosa fare  – dice Zepponi con un filo di voce – Qui la notte è un disastro. Gli allarmi partono continuamente, non si vive più. Non ci si sente protetti: strade buie, senza telecamere, basterebbe un minimo di impegno per creare un deterrente più importante".

     

    "Qui – conclude sconsolato l'imprenditore – ci sono cinque denunce, tre furti andati in porto, centomila euro di impianti di allarme, muratori che allestiscono pareti che nemmeno a Fort Knox; c’è un valore commerciale della merce rubata di 2 milioni e mezzo di euro. E nessuno ci sa dire se si sta facendo qualcosa oppure no".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...