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lunedì 30 Giugno 2025
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    Persone scomparse e riconoscimento di cadaveri non identificati: nuovo protocollo in Prefettura a Firenze

    Si mira a rafforzare ed ampliare il circuito informativo tra i vari attori interessati dalla gestione del fenomeno

    FIRENZE – Persone scomparse e riconoscimento di cadaveri non identificati: in Prefettura la sottoscrizione di un innovativo protocollo d’intesa.

    La sua sottoscrizione avrà luogo domani, martedì 15 ottobre, alle ore 12 presso Palazzo Medici Riccardi.

    Si terrà alla presenza del Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, Maria Luisa Pellizzari, del Prefetto di Firenze, Francesca Ferrandino, dell’assessore regionale alla Sanità, Simone Bezzini, della rettrice dell’Università degli Studi di Firenze, Alessandra Petrucci, del Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Firenze, Ettore Squillace Greco, del presidente ANCI Toscana, Susanna Cenni, della sindaca del Comune di Firenze, Sara Funaro.

    Dei Prefetti delle province di Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato, Siena, dei Procuratori della Repubblica presso i Tribunali di Firenze, Arezzo, Grosseto, Livorno, Lucca, Pisa, Pistoia, Prato, Siena, dei direttori delle Aziende U.S.L. Toscana Centro, Nord Ovest e Sud Est, del direttore dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi.

    Il protocollo e il relativo disciplinare operativo mirano a rafforzare ed ampliare il circuito informativo tra i vari attori interessati dalla gestione del fenomeno, alla luce delle significative ricadute sociali e implicazioni etico-giuridiche.

    In tal senso, la pianificazione prevede precise indicazioni per ciascuna ipotesi di ritrovamento di resti umani senza nome o decesso in ospedale di persone non identificate, così disciplinando le diverse azioni da intraprendere, nell’ambito delle rispettive competenze, dalle Prefetture, dall’autorità giudiziaria, dalle forze di polizia, dai rappresentanti degli Enti Locali e dalle aziende sanitarie.

    La condivisione di procedure operative standardizzate permetteranno di garantire la raccolta dei dati relativi ai cosiddetti “identificatori primari” (ad esempio, impronte digitali, campioni per il DNA e dati odontoiatrici) necessari ai fini di una comparazione con i dati ante mortem di soggetti scomparsi.

    Nonché a assicurare il corretto espletamento di attività utili a consentire la compilazione di una scheda post mortem per favorire il matching con i dati sulle persone scomparse (per esempio, esami esterni, autopsie, radiografie, esami antropologici e odontologici forensi, diagnosi di causa ed epoca della morte, prelievo di campioni biologici e relativa custodia).

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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