spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
martedì 8 Luglio 2025
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    Scudo Verde, Tozzi (FdI): “Investimenti per la mobilità, oppure bloccare il progetto. I sindaci alzino la voce”

    La consigliera regionale di Fratelli d'Italia: "Senza scelte coraggiose, non ci sarà alternativa al declino per le aree collinari e montane della nostra provincia"

    FIRENZE – “In assenza di investimenti veri sulla mobilità, il progetto dello Scudo verde rappresenterebbe una mazzata per i residenti dei territori periferici della provincia. I sindaci dovrebbero chiedere a Funaro di fermarsi”.

    Così la consigliera regionale di Fratelli d’Italia, Elisa Tozzi, sul tema dell’accesso al capoluogo fiorentino regolamentato dall’1 aprile prossimo (sotto tutti i dettagli).

    “Ogni giorno migliaia di persone provenienti dal Mugello, dalla Valdisieve, dal Chianti, dal Valdarno, sono “costretti” a raggiungere Firenze per andare al lavoro, a scuola, all’università o per curarsi. Non sono cittadini di serie B con meno diritti rispetto ai residenti del capoluogo” dice Tozzi.

    “Per questo – rilancia – il progetto dello Scudo Verde (che potrebbe rendere impossibile raggiungere Firenze in auto) deve essere bloccato fino a quando non ci saranno investimenti seri sulla mobilità ferroviaria, sul trasporto pubblico locale su gomma, sui parcheggi scambiatori”.

    “Tranne qualche rara eccezione – riprende la rappresentante regionale di Fratelli d’Italia – il silenzio dei sindaci sul tema è assordante. Perché non chiedono di investire su seri progetti per la mobilità i soldi del PNRR che non possono essere usati per il Franchi? Perché non protestano quando la Regione dirotta tutti i finanziamenti regionali sulla Piana?”.

    “Senza scelte coraggiose, non ci sarà alternativa al declino per le aree collinari e montane della nostra provincia. E allora è arrivato il momento di fare queste scelte”, conclude Tozzi.

    Cosa è lo Scudo Verde

    Dall’1 aprile entrerà in funzione la Ztl ambientale, che corrisponde sostanzialmente al centro abitato di Firenze, con la contestuale accensione del sistema elettronico di controllo costituito dalle quasi 80 porte telematiche. 

    “Lo Scudo Verde – spiega l’amministrazione comunale fiorentina – servirà infatti a controllare i veicoli che già ad oggi, e da più di 15 anni, non possono circolare in città, quindi i mezzi molto vecchi e molto inquinanti e il pagamento del ticket di ingresso da parte dei bus turistici”.

    Il disciplinare conferma infatti i divieti ambientali già vigenti da tempo nel centro abitato, ovvero: motoveicoli e ciclomotori benzina e diesel euro 1, auto benzina euro 0 e diesel euro 0 e 1, veicoli per trasporto cose benzina euro 0 e diesel euro 0 e 1, veicoli per trasporti specifici e per uso speciale benzina euro 0 e diesel euro 0 e 1.

    Si tratta di una zona a traffico limitato ambientale protetta da un sistema di varchi telematici: si estende su circa 38 chilometri quadrati pari al 66% della superficie del centro abitato e 37% della superficie comunale con un perimetro di 50 chilometri.

    Come previsto dal progetto contenuto nel PUMS, sono state realizzate 77 porte telematiche intorno alla città.

    I dispositivi sono segnalati da apposita cartellonistica e preceduti da vie di fuga laterali per instradare i veicoli su itinerari alternativi esterni.

    Il perimetro dello Scudo Verde è stato definito in modo tale da non condizionare l’accesso dall’esterno ad alcuni poli strategici (per esempio il polo ospedaliero di Careggi, l’aeroporto Vespucci, le grandi zone produttive, i grandi centri commerciali) o le principali direttrici di collegamento come quella tra il Viadotto Marco Polo e Fiesole.

    Il perimetro permette inoltre l’accesso ai terminali della rete tranviaria e ai parcheggi scambiatori ai capolinea.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...