BAGNO A RIPOLI – “Passato l’ennesimo evento meteorologico intenso, esprimiamo anzitutto la nostra vicinanza e solidarietà alla popolazione colpita da alluvioni e allagamenti. Fenomeni come quello di venerdì 14 marzo non possono più essere considerati eccezionali, trattandosi di eventi estremi che si ripetono ormai regolarmente e di frequente, in conseguenza dei cambiamenti climatici provocati dal riscaldamento globale”.
Inizia così la riflessione del MoVimento 5 Stelle di Bagno a Ripoli sul tema del contrasto alle alluvioni, con tutti i rischi e i danni connessi.
“Non servono quindi discorsi o annunci – proseguono dal M5S ripolese – oltre a contrastare il riscaldamento globale, occorrono azioni concrete tese a mitigare le conseguenze dannose dei cambiamenti climatici”.
“Naturalmente – riprendono – ora tutti parlano di manutenzione e pulizia di torrenti, fossi e scarichi, stombature, opere di laminazione e quant’altro. Tutti interventi necessari ed urgenti da eseguire e speriamo che alle solite parole post alluvione seguano i fatti; sarà necessario un attento controllo dell’operato di tutti gli enti preposti”.
“Oltre a questo – rimarcano – occorrerà anche incentivare e sensibilizzare i proprietari dei fondi privati al rispetto del regolamento comunale di polizia rurale in tema di manutenzione di terreni e fossi, con eventuale esercizio dei poteri sanzionatori in caso di inerzia persistente”.
“Ma uno dei maggiori responsabili di questi disastri – denunciano – viene messo da parte e citato solo come opera di gestioni precedenti: il consumo di suolo attraverso la cementificazione del territorio, che rende le alluvioni più intense per le grandi quantità di acqua che non vengono più assorbite dal terreno”.
“Questo però non è un male del passato – affermano – perché anche oggi si continua a consumare suolo. Altro intervento necessario ed urgente quindi, per evitare che in futuro le alluvioni siano ancora più gravi, è arrestare immediatamente il consumo di suolo, attraverso una variante agli strumenti urbanistici che elimini tutte le previsioni edificatorie”.
E, guardando al territorio ripolese, elencano: “La nuova costruzione della scuola americana, visti i danni che ha provocato il torrente Rimezzano allagando una parte di Ponte a Ema e l’Oratorio di Santa Caterina; per il Pian di Ripoli non è accettabile la saturazione di tutte le aree verdi con nuovi insediamenti residenziali, direzionali e commerciali, dopo le aree sacrificate al centro sportivo della Fiorentina e alle infrastrutture della tranvia”.
E ancora, “per Antella e Grassina, già martoriate dal cemento, soprattutto la seconda che non a caso è la più colpita dalle alluvioni; per Osteria Nuova, dove i lavori in corso per la costruzione di nuovi appartamenti in via Lazzeri, oltre a distruggere un ambiente naturale di pregio, rischiano di stravolgere il già precario assetto idrogeologico della collina”.
“Se non fermiamo subito il consumo di suolo – concludono – le alluvioni continueranno a fare danni anche in futuro”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA