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martedì 29 Luglio 2025
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    E’ stata per decenni una “istituzione” a Tavarnuzze: a 92 anni scompare Ivana Toti, il ricordo del figlio

    Nel suo negozio, i balocchi erano il centro. "Un pilastro di Tavarnuzze? Non dovrei dirlo io - ci dice - Ma sono stati in tantissimi a dirmi che la sua scomparsa rappresenta una grande perdita per il paese"

    TAVARNUZZE (IMPRUNETA) – Saranno molti i tavarnuzzini ad avere un ricordo privato di Ivana Toti, venuta a mancare a 92 anni.

    Sì, perché Ivana, “l’Ivana”, è stata per decenni un punto di riferimento per il paese. Una sorta di baricentro, che si poteva identificare nel bancone del suo negozio.

    “Ivana Sport” (che ancora oggi ha questo nome inserito nella sua ragione sociale, nonostante sia passato di mano – la proprietaria attuale è Letizia Alberelli) ha rappresentato tanto. Per tanti.

    Ne parliamo con Riccardo Bastianacci, figlio di Ivana. Con il quale ripercorriamo un po’ la storia di questa mamma che, in un paese come Tavarnuzze, per il suo carattere, la tipologia di articoli venduti, è stata davvero amata e apprezzata.

    Correva l’anno 1966 quando Ivana e il marito Adriano aprirono il loro negozio. Che all’inizio era in via della Repubblica.

    “All’inizio solo di balocchi – ricorda Riccardo – Poi giocattoli e articoli casalinghi, infine giocattoli e sport”.

    Insomma, i giocattoli sono rimasti comunque un cardine della sua proposta commerciale. Facile quindi immaginare il tipo di clientela, le centinaia, migliaia, di bambini e bambine sognanti che sono entrati… .

    “Poi – prosegue Riccardo – dopo qualche anno si spostarono in piazza. In bottega stava da sola, anche se il mio babbo l’aiutava. Poi, quando lui è venuto a mancare, si è messa in società con altre persone: fino a quando, ultrasettantenne, è andata in pensione”.

    Parlando con Riccardo andiamo anche a risalire alle origini della famiglia materna. Ed è un percorso affascinante nella storia antica di Tavarnuzze.

    “La famiglia materna della mia mamma era venuta giù da Fiesole – spiega Riccardo – Erano scalpellini i Manuelli, e vennero per lavorare la pietra per la Certosa di Firenze. Parliamo di fine 1300-inizio 1400. Prima nelle cave di Montebuoni, poi spostandosi in quelle di là dal fiume”.

    “Anche la famiglia paterna – dice ancora – i Toti, era composta scalpellini. Proprio loro fondarono le cave del Poggio ai Grilli, di là dalla Greve”.

    “Il bernoccolo del commercio? L’aveva il mio babbo – ricorda Riccardo – Lei cuciva a quei tempi. Poi si sposarono nel 1959, nel 1960 nacqui io, nel ’66 aprirono la bottega”.

    “Un pilastro di Tavarnuzze? Non dovrei dirlo io – risponde Riccardo – Ma sono stati in tantissimi a dirmi che la sua scomparsa rappresenta una grande perdita per il paese. Anche tutti quelli che sono venuti a vederla oggi mi dicevano questo”.

    “Perché lei – conclude – con Tavarnuzze ha avuto un rapporto bellissimo. Aveva un carattere buono, sapeva stare in mezzo alla gente. E le persone questo suo modo di essere l’hanno vissuto, e apprezzato, per tanti anni”.

    Anche il sindaco di Impruneta, Riccardo Lazzerini, tiene a porgere le condoglianze alla famiglia a nome di tutta la comunità.

    “Se ne va una persona che è stata dentro la storia di Tavarnuzze – dice Lazzerini – nella cui bottega sono passati in tanti, tantissimi. Commerciante, punto di riferimento, anche io ricordo quando entravo in quel negozio. Ricordi che, immagino, siano comuni a moltissimi”.

    Chi vorrà potrà far visita a Ivana per tutta la mattinata di domani, martedì 29 luglio, alla Pubblica Assistenza di Tavarnuzze, fino alle 14 circa. Poi, alle 15, si terrà la funzione funebre nella chiesa del Sacro Cuore.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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