Gentile redazione del Gazzettino del Chianti, ieri ho assistito all’iniziativa di pace che si è svolta a Tavarnelle e nell’ascoltare i nomi di tutti quei bambini israeliani e palestinesi uccisi dal 7 ottobre 2023, ho pensato a cosa avrebbe potuto dire uno dei tanti bambini morti riguardo a questa iniziativa.
Ho scritto perciò una ipotetica lettera dall’aldilà, che vi allego qui in calce, di ringraziamento verso tutte quelle persone che ieri hanno partecipato all’iniziativa.
Se vi pare degna di essere pubblicata, vi pregherei di lasciare il testo inalterato.
Un saluto, Maurizio.
Ciao, sono Saeed. Uno dei tanti nomi, ne ho ascoltati più di 12,000, che avete detto in piazza a Tavarnelle. Non ero il più giovane e non ero il più vecchio della lista. Non ero il primo nome che avete detto e nemmeno l’ultimo. Insomma ero uno dei tanti.
Quando mi hanno ucciso avevo 6 anni. Nel mio caso è stata una bomba. Dicono un errore. Altri hanno pure detto che appartenevo ad Hamas anche se evidentemente è una bugia. Sinceramente poco cambia: sono morto.
Mi ha fatto piacere sentire il vostro affetto, nel modo in cui ci avete ricordati tutti, uno ad uno. Alcuni li conoscevo, altri no, ma sarebbero potuti diventare miei amici tra qualche anno.
Non avete nominato i nostri genitori e i nostri parenti, che sono morti anche loro: vi assicuro che non avevano fatto niente di male.
Mio padre aveva un giardino molto bello: ricordo che lì ho mosso i miei primi passi. Teneva molto ai suoi limoni e ai suoi olivi, a cui dedicava ore intere durante il fine settimana. Era il suo momento di riposo dalle fatiche quotidiane del lavoro che lo impegnava. Faceva il fornaio.
Mia madre stava a casa, doveva occuparsi di me dei miei due fratelli. Era molto preoccupata per noi, a volte la vedevo piangere. Non ne ho mai capito bene il motivo. Peccato che adesso non ci sia più niente, tutto spazzato via dall’IDF.
Ho sentito dire, nei vostri discorsi in piazza, che tante persone stanno cercando di cambiare il corso delle cose, che non ci devono essere più guerre, che ci deve essere la pace. Purtroppo nella nostra terra continua ad esserci una strage di civili.
Non ci sono combattimenti tra eserciti, c’è solo gente in fila per il pane e gente con le armi. Questo è un genocidio!
Ho fatto solo pochi giorni di scuola ma questo lo capisco anche io. Piuttosto non capisco come mai nel mondo si lasci fare tutto ciò a scapito di una popolazione civile inerme. Per fortuna ci siete voi, voi che avete letto i nostri nomi. Continuate con la vostra lotta per la pace, continuate con il vostro grido di speranza!
Tutto questo, non sarà sufficiente a fermare una bomba ma è necessario per non fare precipitare il mondo nella barbarie completa. Anni di civiltà, di cultura ignorati nel nome di cosa? Profitto? Interesse economico? Manie di grandezza?
Eppure, ho anche sentito che qualcuno vorrebbe creare un resort sulla nostra terra. Penso già a ricchi di tutto il mondo sdraiarsi a prendere il sole sopra un cimitero di vittime innocenti. Sentiranno la puzza dell’odio e della crudeltà che c’è da quelle parti? Quando si faranno un selfie sul bordo della piscina vedranno nella foto anche tutti i fantasmi dei palestinesi uccisi? Che strano mondo.
Adesso vi saluto, vado a seguire la Sumud flotilla che è diretta a Gaza. In questi giorni c’è molta preoccupazione sulle sorti di questa iniziativa.
A me farebbe piacere che arrivasse in pace fino alle rive della Palestina a consegnare un po’ di aiuti e a testimoniare l’affetto verso la nostra popolazione da parte di tutto il mondo civile.
Però non è facile, ho capito che tutto può assumere una luce e un significato diverso in base al modo in cui viene esposto. Ci sono persone molto brave nel camuffare l’odio e la violenza con discorsi ideologici e di facile effetto. Io sarò con voi nella vostra lotta per la pace. Vi abbraccio.
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