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martedì 13 Maggio 2025
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    “Insufficiente il ruolo delle amministrazioni comunali nel contrastare il declino Sacci”

    Sul cementificio, dure accuse da parte del Centrosinistra per Greve: "Da loro solo timore di disturbare i potenti"

    GREVE IN CHIANTI – Un pesantissimo atto di accusa. Soprattutto nei confronti delle amministrazioni comunali (di Greve in Chianti e di San Casciano) che nel corso di questi anni hanno cercato di sostenere l'occupazione nel cementificio Sacci di Testi.

     

    Lo formula il Centrosinistra per Greve, che aprla di "triste storia dell'industria chiantigiana. Il declino di questa industria è ormai una tale abitudine che non fa piú scalpore, ma per coloro che vedono le loro vite e quelle delle loro famiglie gestite come dei numeri corrispondenti a dei valori economici e a null'altro, oltre allo scalpore c'è la rabbia dell'impotenza e la consapevolezza che l'impegno sul lavoro o il disinpegno sono messi sullo stesso livello e non hanno nessun valore".

     

    "Da parte nostra – proseguono – la vicinanza ai lavoratori ed alle loro famiglie è scontata e reale ma assolutamente insufficiente; insufficiente come lo sono stati l'impegno dei titolari di prima e di ora a mantenere gli impegni presi nei confronti dei lavoratori e della comunitá".

     

    E qui c'è l'accusa. Pesante: "Insufficiente come è stato il comportamento delle varie amministrazioni pubbliche che si sono succedute in questi anni per arrivare alle attuali che nel timore di disturbare i potenti invece di battere il pugno sui tavoli delle trattative li spolverano per non far sporcare il faccendiere di turno. Insufficienti come le tutele dei lavoratori che questi governi nazionali nel tempo hanno fatto, annientando i sindacati cancellando con il job acts le poche tutele che erano rimaste e scatenando la guerra tra i poveri".

     

    "Ma una cosa vogliamo chiedere ai cittadini – rilanciano – quanto tempo e cosa dovremo subire, per capire che la politica determina la nostra vita a 360 gradi? Come possiamo non arrabbiarci con chi non vota o si disinteressa alla vita politica della nazione e dei nostri territori? Quante volte dovremo ridire che nel disinteresse della massa stravince il malaffare?".

     

    "E alle amministrazioni pubbliche – rincarano – Ministero, Regione e Comuni chiediamo se riusciranno mai ad avviare un progetto di ricollocazione dei lavoratori, un progetto che valorizzi le aziende che rispettano la sicurezza dei lavoratori e la qualitá dei prodotti, se mai riusciranno a vedere e programmare un futuro che parta dal lavoro giusto e non che si basi sullo sfruttamento della manodopera grazie alla flessibilità! Noi lo avevamo detto in campagna elettorale che dovevamo cambiare rotta altrimenti saremmo stati succubi del padrone di turno".

     

    "Ma da qualche parte a ribellarci dobbiamo iniziare – concludono – ed il 4 dicembre per il Referendum Costituzionale diciamo che é importante andare a votare e votare no! No, perché la forza del popolo é superiore a quella del malaffare e si deve sempre combattere contro la necessitá dei faccendieri di trasformare la politica, in questo caso il Senato, scelti dai partiti e protetti dall'immunitá parlamentare per promuovere ed accettare ulteriori leggi che vanno a discapito dei lavoratori! No perché risparmiare un caffé al giorno non vale la perdita del diritto di voto! Noi ci siamo, sempre e comunque e voi?".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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