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sabato 2 Agosto 2025
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    Leonardo Nocentini, l’uomo di ferro si conferma: campione mondiale “Ironman 70.3”

    E' una indistruttibile "macchina da triathlon": nuoto, corsa, bicicletta. Si racconta al Gazzettino del Chianti

    CALZAIOLO (SAN CASCIANO) – Leonardo Nocentini (classe 1966) nei giorni scorsi a Samorin (Slovacchia) si è aggiudicato il prestigioso titolo di campione del mondo nel circuito “Challenge” del triathlon (distanza “Ironman 70.3”), lo sport multidisciplinare che vede gli atleti impegnati in tre prove consecutive senza sosta di nuoto, ciclismo e corsa a piedi.

     

    A Samorin Leonardo ha percorso: 1,9 km a nuoto, 90 km in bici e 21,097 km a corsa; per un totale di quasi 113 km in un tempo record di 4 h e 31 min.

     

    Una faticaccia? “Un vero piacere!”, dichiara con fiero sorriso da sportivo abituato alla vittoria.

     

    CHINO SUL MANUBRIO – Durante una frazione in bici

     

    Coppa alla mano ci mostra gli altri trofei che decorano il suo ufficio di lavoro al Calzaiolo (la sua Servit si occupa di servizi e materiale per viticoltura ed enologia).

     

     

    E' plurivincitore nella medesima distanza in varie località italiane. E in particolare un anno fa a Klagenfurt (Austria) si è aggiudicato con orgoglio un secondo posto nella distanza più complessa, l’“Ironman” (circa 226 km), che gli ha permesso di partecipare ai mondiali hawaiani di Kona, nelle terre natie del triathlon, dove però non è arrivato sul podio.

     

    Dunque, tante soddisfazioni. Merito di un talento sicuramente, ma anche di un duro allenamento.

     

    Con l' amata squadra Dermovitamina Triathlon Team di Firenze, capeggiata dal “grande allenatore” (così lui lo definisce) Alessandro Terranova, la preparazione alle gare primaverili ed estive comincia con un anticipo di circa sei mesi.

     

    DI CORSA – Leonardo ama la frazione di corsa

     

    Si allena ogni giorno della settimana: la mattina nuota per un’ora e dopo essere uscito da lavoro lo aspettano tre ore o di bici o di corsa.

     

    Il “Noce”, così come lo chiamano gli amici e i compagni di squadra che da sempre lo sostengono, è davvero un atleta instancabile. 

     

    “Mi sono avvicinato a questo sport otto anni fa (dopo venticinque di ciclismo) – racconta – e me ne sono innamorato subito”.

     

    Un interesse, ci spiega, suscitatogli dall'essenza stessa del triathlon, una triade inscindibile di sport, che secondo lui, formano l'atleta a trecentosessanta gradi.

     

    Con modestia, pur essendo un campione, ci rivela che tra le tre prove, quella del nuoto gli risulta la più difficile, poiché è uno sport che pratica da meno tempo. Mentre la corsa, oltre ad essere la sua prova preferita, è il suo cavallo di battaglia.

     

    A questo punto, incuriositi,  gli chiediamo quale sia il segreto di tanto successo nello sport e con altrettanta modestia ci risponde: “Costanza negli allenamenti, amore per quello che si fa e dedizione”.

     

    SORRIDENTE – In mezzo ai suoi trofei

     

    Certo, dovremmo aggiungere anche una certa resistenza alla fatica, che a Leonardo non manca senz'altro. Fatica che solitamente si manifesta a metà della gara, ma alla quale non può prestare ascolto.

     

    “L'unico modo per superarla – ci svela – è continuare a pensare positivo. Solo così riesco ad arrivare  alla fine”.

     

    Domani, martedì 13 giugno, lo aspetta una meritata cena con i compagni di squadra per festeggiare la vittoria di Samorin. Ma non si adagerà troppo sugli allori ora che è campione del mondo, poiché dovrà continuare ad allenarsi in vista della prossima sfida: 17 settembre, “Ironman” di Cervia, per la prima volta in Italia.

     

    Saranno presenti i più grandi atleti di triathlon del mondo. E il “Noce” non può certo mancare!

     

    di Cosimo Ballini

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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