LUCARELLI (RADDA IN CHIANTI) – Silvia ci racconta una storia. E' la storia di un pugno di casa a Lucarelli, nel comune di Radda in Chianti, come si leggerebbe su qualsiasi brochure… "un delizioso borghetto in pieno Chianti Classico".
Ma c'è un problema. Che la terribile carenza idrica di questa estate 2017 ha acuito. Qui la fornitura idrica è organizzata in modo molto "artigianale" (e non dai residenti quanto dal gestore idrico). Creando le problematiche che tutti possiamo immaginare nella vita quotidiana.
"Ci vivo io – dice Silvia – e altre sei unità abitative, di cui due famiglie composte rispettivamente da marito e moglie, con età compresa fra i 75 e i 78 anni. Più una famiglia di quattro persone".
IL BORGHETTINO DI CASE – A Lucarelli, nel comune di Radda in Chianti
"La carenza idrica di quest'anno – prosegue – ha acuito un disagio che viviamo da tempo, e che Acquedotto del Fiora ancora non ha risolto. Da noi l'acqua arriva con un tubo di plastica che corre per circa 500 metri dal deposito dell'acqua e si rialaccia alle tubature che ci portano acqua in casa".
"E' un semplice tubo raccordato – dice ancora Silvia – fuori terra, che corre lungo un campo, che viene smosso di continuo da cinghiali e caprioli. Che ghiaccia completamente durante le fredde giornate invernali, impedendo all'acqua di giungere nelle nostre case".
"La soluzione che ci è stata proposta dalle ragazze del call center del Fiora – sottolinea – è stata quella di lasciare un filo d'acqua aperta durante la notte per evitare che il tubo si geli. Non mi sembra una scelta molto saggia: non solo per il dispendio economico ma anche e soprattutto per la dispersione inutile di acqua".
Poi c'è un altro tubo, più grande, "che pare serva – dice ancora Silvia – a convogliare l'acqua in eccesso che esce dal deposito. Perché sembra non sia stato previsto un troppo.pieno. Acqua che ci ha inizialmente rovinato la strada sterrata per raggiungere le nostre abitazioni".
L'ACQUEDOTTO – Tubi nei campi
"In questi giorni siamo ancora senza acqua – dice disperata – perché la pompa che viene usata per attingere acqua per l'ennesima volta si è bruciata. Un rituale che si ripete almeno una volta all'anno. Stanno facendo i lavori, ma l acqua nelle nostre case ancora non c'è"..
"Mi chiede se nel 2017 dobbiamo vivere così – dice ancora Silvia – Disperdendo acqua inutilmente. E poi ci illudono dicendoci che avrebbero fatto i lavori fino alle nostre case; poi però ci dicono che non sanno di chi sia il terreno dove già attualmente il bel tubo nero di plastica si snoda. E allora non possono procedere".
"Ma con tutti i mezzi a nostra disposizione – conclude – non esiste più un catasto da dove attingere il nome del proprietario? Giusto per sapere se è possibile far passare un tubo, magari interrato, che ci consentirebbe di non vivere con l'assillo che l'inverno faccia tornare la nostra acqua ad essere… un pezzo di ghiaccio dentro un tubo nero?".
di Matteo Pucci
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