spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
sabato 20 Aprile 2024
spot_img
spot_img
Altre aree
    spot_img

    La denuncia di Alberto Bencistà: “Avvelenano il Chianti con i fitofarmaci”

    L'ex sindaco di Greve: "Fuori da ogni logica e regola l'utilizzo che ne è stato fatto in questi giorni di vento"

    GREVE IN CHIANTI – La denuncia è di quelle molto gravi. A maggior ragione se arriva da chi, come Alberto Bencistà, per quindici anni è stato sindaco di Greve in Chianti. E, recentemente, fra i promotori (e poi presidente fino a poche settimane fa) del Biodistretto di Greve in Chianti.

     

    "Stanno avvelenando il Chianti con l'utilizzo dei fitofarmaci – esordisce – come antiparassitari, diserbanti. Agricoltori, residenti e turisti devono saperlo".

     

    A sostegno delle sue parole porta un esempio-denuncia: "Nella giornata di oggi, mercoledì 27 aprile, con quel vento che soffiava forte, moltissime aziende hanno fatto i trattamenti in vigna. Ho verificato di persona, anche parlando con cittadini che vivono nei pressi delle aree di trattamento".

     

    E' un fiume in piena Bencistà sulla questione: "Il mio è un allarme che voglio lanciare a tutti. A chi usa questi prodotti, veri e propri veleni. Ma anche e soprattutto a chi vive in queste zone, dove spesso in barba a ogni legge non si segnala nemmeno, come le regole vorrebbero, che si stanno facendo dei trattamenti".

     

    "Trattamenti che lo ricordo – rimarca l'ex sindaco – sono vietati nelle giornate ventose, e il motivo è facilmente intuibile. Questi veleni infatti con il vento vengono portati in giro, e il loro effetto malefico si moltiplica".

     

    "Anche la recente introduzione del patentino per l'utilizzo di questi trattamenti – prosegue Bencistà – fa ben capire che non siamo di fronte a un qualcosa di innocuo. E invece penso che ancora molti non abbiamo ben compreso le potenzialità negative, in particolare in territori ad alta densità di vigneti come i nostri, sulla salute di chi ci lavora e chi ci vive".

     

    Anche perché secondo Bencistà "se il Chianti vuol fare davvero la domanda all'Unesco per diventare patrimonio dell'umanità, deve per forza andare verso una riconversione completa all'agricoltura biologica".

     

    E poi conclude lanciando un appello ai cittadini chiantigiani: "Fotografate, girate video, documentate quando vedete utilizzare i trattamenti nelle vigne. Cercate di capire se vengono fatti rispettando le regole. Fondamentali per la salute di tutti noi".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sostieni il Gazzettino del Chianti

    Il Gazzettino del Chianti e delle Colline Fiorentine è un giornale libero, indipendente, che da sempre ha puntato sul forte legame con i lettori e il territorio. Un giornale fruibile gratuitamente, ogni giorno. Ma fare libera informazione ha un costo, difficilmente sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità, che in questi anni ha comunque garantito (grazie a un incessante lavoro quotidiano) la gratuità del giornale.

    Adesso pensiamo che possiamo fare un altro passo, assieme: se apprezzate Il Gazzettino del Chianti, se volete dare un contributo a mantenerne e accentuarne l’indipendenza, potete farlo qui. Ognuno di noi, e di voi, può fare la differenza. Perché pensiamo che Il Gazzettino del Chianti sia un piccolo-grande patrimonio di tutti.

    Leggi anche...