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venerdì 2 Maggio 2025
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    Ok al Piano di recupero dell’area delle vecchie fornaci: il 29 giugno la presentazione

    Alle 17 alla Fornace Agresti: tutte le anticipazioni su linee guide e volumetrie approvate

    IMPRUNETA – Il consiglio comunale di Impruneta ha approvato il Piano Attuativo Trm08 “Le Fornaci”: dopo l'approvazione in consiglio ci sarà la presentazione giovedì 29 giugno, alle 17, all'Antica Fornace Agresti

    Martedì 27 giugno, il consiglio comunale di Impruneta ha approvato a maggioranza il Piano; giovedì 29 giugno, alle 17 sarà presentato pubblicamente presso l'antica Fornace Agresti, in via delle Fornaci, a Impruneta.

     

    Questo il programma dell'iniziativa: saluti del sindaco Alessio Calamandrei; introduzione dell'assessore alle politiche del territorio Lorenzo Vallerini; “Strategie degli atti di pianificazione” (architetto Leonello Corsinovi); “Inquadramento urbanistico” (architetto Paola Trefoloni). Interventi migliorativi sul versante della Presuria e completamento ed integrazione delle opere già realizzate, professor Eros Aiello. Illustrazione del progetto, a cura dei progettisti dello studio Gpa Ingegneria.

     

    "È un impegno urbanistico preso dall’amministrazione comunale circa 15 anni fa – spiegano dal palazzo comunale – e che in questi giorni si concretizza e si avvia alle sue fasi di approvazione definitive, aprendo il periodo delle osservazioni e con l'attivazione della Conferenza dei Servizi in Regione Toscana".

     

    "Si tratta – proseguono – di un intervento finalizzato alla riqualificazione e al recupero di un’area di circa 6 ettari degradata e fortemente compromessa dalla presenza degli ex-stabilimenti manifatturieri del cotto, collocata nella zona Sud del centro abitato di Impruneta. I volumi esistenti, ex fabbricati e capannoni industriali, soggetti a demolizione e recupero ammontano a circa 50.000 metri cubi, mentre le volumetrie riutilizzabili ai fini dell’edificazione sono circa 43.000 metri cubi, circa 7.000 metri cubi in meno rispetto all’esistente".

     

    I circa 43.000 metri cubi riutilizzabili sono pari a 14.288 metri quadri di Superficie Utile Lorda (Sul) per: residenziale – 12.888 mq, di cui 1.430 mq per residenziale sociale; artigianale – 1.400 mq (erano 2.000 mq e sono stati ridotti); commerciale – 800 mq di superficie esistente e con titoli abilitativi già rilasciati.

     

    "L’incremento della volumetria del Piano rispetto all’esistente – si sottolinea – è pari a zero: la potenzialità edificatoria del Piano, alla luce della verifica della volumetria legittima, nella previsione attuale è inferiore rispetto ai massimi previsti dalla scheda del Ruc, sia in termini di Sul complessiva: 14.288 mq rispetto ai 17.800 mq consentiti, sia in termini di Sul residenziale: 12.888 mq rispetto ai 15.800 mq consentiti, sia in termini di Sul artigianale di servizio alla residenza 1.400 mq rispetto ai 2.000 mq consentiti".

     

    "Sono a carico dei soggetti attuatori – si dice ancora – la cessione al Comune di un’area con destinazione attività artigianale di Sul complessiva di nuova edificazione di 3.000 mq., la realizzazione di Verde ad uso pubblico (ma a manutenzione privata) per 15.200 mq e di parcheggi pubblici per 8.520 mq. Sono infine a carico dei soggetti attuatori anche la nuova viabilità pubblica, gli adeguamenti della esistente viabilità e i percorsi pedonali".

     

    "La particolare conformazione stretta e allungata dell’area – prosegue la spiegazione – e i notevoli dislivelli hanno obbligato la soluzione progettuale complessiva ad assolvere a tutte le disposizioni geologiche ed idrogeologiche previste dal Ruc e approfondirle ulteriormente con indagini scientifiche per poter dare un'ulteriore stabilizzazione del versante con interventi che molto si appoggiano alla nuova viabilità, con palificazioni, drenaggi, terre armate".

     

    "È stata studiata – si anticipa – una geometria della nuova viabilità con un andamento leggermente sinuoso spostata al limite sud dell’area per non frammentare le varie aree del comparto e lasciare libere e centrali al comparto le aree boscate esistenti e quelle ad orti urbani, ad oliveta e a verde pubblico, mantenendo in generale le aree inedificate nelle zone ove sussiste una pendenza elevata".

     

    Il progetto si è sviluppato attorno ad alcuni concetti-cardine: "Costruire rispettando l’orografia dei luoghi; mantenere inalterate le zone boschive esistenti rendendole fruibili; lasciare più aree verdi possibile; collocare l’edificato nelle varie aree in base alle preesistenze e al contesto circostante".

     

    "Ne è conseguito un Piano – si rilancia – che prevede un’area costruita residenziale-artigianale nella parte più bassa su via di Cappello, dove allo stato attuale è presente il più ampio edificio industriale dismesso, il riutilizzo di un ex-capannone per edilizia sociale, altri edifici residenziali sono presenti lungo la nuova strada, e nella parte alta del comparto, limitrofa a via delle Fornaci, sono stati posti complessi residenziali di limitata altezza, che perseguono l’obiettivo di dotare le aree di un edificato di qualità, non intensivo".

     

    "L’attività commerciale – si conclude – è stata collocata dove risiede attualmente quella esistente. In generale la “regola urbanistica” adottata è stata quella di proseguire le maglie dell’edificato esistente, andando inoltre a costituire fronti omogenei su via delle Fornaci".

     

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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