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venerdì 29 Marzo 2024
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    Le “ricette” di Giulio Pecorini, candidato sindaco con Centrosinistra per Greve

    GREVE IN CHIANTI – ""I sogni sono sempre interessanti per chi li fa", dice a un certo punto lo sceriffo nel film "Non è un paese per vecchi". E noi del Centrosinistra per Greve in Chianti i sogni non solo li facciamo, ma ci candidiamo a trasformarli in realtà".

     

    Lo dice Giulio Pecorini, candidato sindaco, che parla di alcuni dei temi chiave della sua visione del Comune e della sua campagna elettorale.

     

    "Tra i nostri sogni – dice – diventati proposte concrete per cambiare il comune di Greve, sappiamo che uno dei più sentiti riguardi i giovani del nostro territorio, un territorio da troppo tempo incapace di misurarsi con i problemi, le speranze e le aspettative delle nuove generazioni".

     

    "A partire dalla partecipazione alle scelte dell'amministrazione – sottolinea – attraverso una consulta dei giovani che dovrà essere interpellata prima di ogni decisione che li riguardi, fino alla condivisione dei progetti culturali e sociali da realizzare nel comune, il nostro impegno è quello di investire energie e risorse sulle politiche giovanili, così da promuovere la creatività e favorire la crescita culturale e sociale di tutta la comunità".

     

    "Viviamo da anni – ricorda Pecorini – il problema della carenza di spazi di aggregazione e di libera espressione in campo musicale, teatrale, associativo, ricreativo. Eppure ci sono tanti luoghi, a partire dagli istituti scolastici, che possono essere individuati e destinati ad attività autogestite da parte dei giovani".

     

    Ma non si ferma a questo: "L'offerta culturale deve essere allargata, tenendo conto degli orientamenti dei diretti interessati e avendo come punti di riferimento la qualità e la libertà espressiva. La mobilità e i trasporti devono essere potenziati per consentire a chi studia o lavora fuori dal comune di non dover affrontare viaggi della speranza".

     

    Poi va oltre il tema-giovani: "Anche sul fronte dei diritti, il nostro Comune deve dare segnali concreti di attenzione e avanzamento. Noi proponiamo, ad esempio, che a Greve venga istituito il registro delle unioni civili, per dare riconoscimento alle tante coppie e famiglie di fatto, spesso giovani".

     

    "E ci attiveremo – conclude – per far emergere i tanti "lavoratori cognitivi" – di cui parla una recentissima indagine Ires – che anche sul nostro territorio chiedono diritti (alla maternità, alla formazione, alla stabilità) e a cui proponiamo, nel nostro programma, l'individuazione di spazi di co-working per condividere e ridurre le spese spesso insostenibili per una sede o un ufficio. Oggi Greve non è un paese per giovani, noi ci candidiamo a cambiarlo".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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