PONTE A EMA (BAGNO A RIPOLI) – Ha aperto le porte della sua palazzina rossa a Ponte a Ema la bioMérieux e ha invitato sabato i familiari dei dipendenti, i rappresentanti delle istituzioni e del mondo imprenditoriale, a visitare i suoi uffici e i suoi laboratori.
Un modo per festeggiare un traguardo importante, quello dei 50 anni di un gruppo che è uno dei learder mondiali della diagnostica in vitro: produce macchinari e soluzioni (reagenti, strumenti e software) per risalire all'origine di una malattia, destinati alle analisi cliniche.
La sede italiana si trova a Bagno a Ripoli, erede dal 1987 della Saitron, e conta oggi oltre 220 dipendenti, compresi ricercatori e tecnici. Qui sono concentrate le attività commerciali per l'Italia, il settore ricerca e sviluppo e la produzione (oltre il 90% degli strumenti viene esportato).
Nel 2009 l'azienda ha inaugurato una nuova ala dello stabilimento (vicina al nuovo centro commerciale di Ponte a Ema) che ospita anche il centro di formazione “Christophe e Rodolphe Mérieux”, dove si tengono corsi, in collaborazione con società scientifiche, sulle innovazioni tecnologiche.
La bioMérieux ha riunito a Bagno a Ripoli tutte le attività italiane (dal 2009 quando ha chiuso la sede romana) e continua a essere presente nella vita del territorio, sostenendo iniziative culturali, ha contribuito ad esempio a restaurare l'Oratorio di Santa Caterina.
In visita allo stabilimento il sindaco di Bagno a Ripoli, Luciano Bartolini, ha invitato il presidente Renato Porta alla nuova mostra che si terrà nel gioiello artistico di Bagno a Ripoli di via del Carota e che sarà intitolata “Francesco Granacci e Giovanni Larciani all'Oratorio di Santa Caterina all'Antella”.
di Redazione
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