GRASSINA (BAGNO A RIPOLI) – Cinquant'anni di carriera, mezzo secolo passato calpestando il legno di tanti palcoscenici teatrali. Un contatto diretto con quel pubblico che regala grande soddisfazione ma che ancora oggi gli provoca sempre la stessa “strizza” quando le luci si spengono ed il sipario si apre.
Sergio Forconi oltre che attore di teatro è un volto famoso nel panorama nazionale del cinema e della televisione. Per i grassinesi è soprattutto un compaesano.
A loro è rivolto l'invito per festeggiare tutti insieme la sua lunga carriera, nata proprio al circolo di Grassina. Proprio di questo compleanno storico, che verrà festeggiato venerdì 25 novembre alle 21 presso la casa del popolo grassinese, ne parliamo direttamente… con lui.
Organizzazione in grande stile, tanto è l'amore di Grassina per Sergio. Con tanto di pagina ed evento su Facebook (dove Sergio ha due profili, il primo e visti i tanti amici il "Bisse"). Con le foto dei grassinesi che si fanno immortalare insieme a lui.
“Non è casuale festeggiare proprio lì questa ricorrenza – ci racconta Sergio – Tutto è iniziato per caso, quasi per sbaglio mi verrebbe da dire, da una commedia che insieme ad un gruppo di amici pensammo di inscenare e che venne rappresentata nell'arena della casa del popolo”.
“Erano gli anni '60 – continua – e nei circoli c'erano vari momenti di socialità, si ballava, si giocava alla tombola. Ma a noi giovani, incredibile ma anche noi in quegli anni s'era giovani, ci venne l'idea di fare qualcosa più… “curturale”".
Sorridendo (la battuta è di "Berlinguer ti voglio bene"), continua “si mise su una commissione che si occupava dello scambio e del prestito dei libri e ricostituimmo anche una compagnia teatrale tra noi ragazzi”.
Storicamente Grassina ha da sempre avuto una tradizione teatrale: “Ma io non avrei dovuto recitare – dice Sergio – ero troppo timido, aiutavo gli attori nel ricordare la parte, suggerivo, coordinavo insomma. Mai avrei voluto salire sul palco, non ci pensavo nemmeno”.
Però, come sempre, mai dire mai: “Il caso volle però che il protagonista della commedia che preparavamo, “La fortuna si diverte”, quell'anno lì ebbe dei problemi scolastici che lo tenevano spesso lontano dalle prove. Arrivati al momento della prima i miei compagni avevano deciso a mia insaputa che sarei stato io a sostituirlo”.
Accettare non fu proprio scontato, ci confessa Sergio. Anzi: “Io rifiutai deciso, impaurito dall'idea di dovermi esibire davanti ad un pubblico e addirittura presi la mia Lambretta e venni via dalle prove. Al rientro a casa però trovai un compagno che mi aspettava per dirmi che se non lo interpretavo io quel ruolo non ci sarebbe stata nessuna commedia. Non ebbi molta scelta, pensai che sarebbe stato solo per quella volta”.
Evidentemente non fu così: “La commedia andò bene, ricordo ancora l'esclamazione di stupore da parte del pubblico grassinese quando mi videro sul palco”.
E poi non si è più fermato. Per tutti questi anni Sergio ha continuato a coltivare la passione teatrale, cimentandosi in moltissime commedie ma ottenendo enorme successo anche nel cinema che lo ha reso famoso ad un pubblico più ampio: un film su tutti “Il Ciclone” di Leonardo Pieraccioni.
“Il teatro è diventato il primo amore – continua con serenità – una scuola importantissima, determinante per la mia vita. Ma lo può essere per tanti, compresi i bambini che possono imparare come affrontare e superare certe difficoltà. Conosco attori famosi che soffrono di ansia prima dello spettacolo. Ti metti in gioco con nuovi lavori ed il pubblico è sempre diverso ogni sera anche se rappresenti la stessa commedia”.
Ci confessa che è proprio quell'ansia il motore che spinge ad andare avanti: “Quando non la senti più è il momento di smettere” conclude sorridente.
di Silvia Rabatti
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