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martedì 8 Ottobre 2024
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    Bagno a Ripoli, Cittadinanza Attiva chiede drone e sensori come “sentinelle” di Protezione Civile

    "Anche i fiumi minori del territorio (Grassina, Isone), a monte del loro corso, siano dotati di sensori di rilevamento. E il Comune faccia alzare in volo il drone, in dotazione dal 2021"

    BAGNO A RIPOLI – “Le alluvioni di questi ultimi giorni ci riportano brutalmente alla realtà, ci rimettono sotto gli occhi l’importanza della gestione del territorio e delle sue fragilità. Il binomio prevenzione e previsione sarà un imperativo nelle politiche locali degli anni a venire”.

    Inizia così la riflessione di Sonia Redini, consigliera comunale di opposizione nel gruppo Cittadinanza Attiva, a Bagno a Ripoli.

    “La prevenzione richiede anzitutto politiche diverse – rimarca – l’abbandono di modelli miopi di urbanizzazione ed opere di difesa idraulica su ampia scala, dalla manutenzione dei fiumi, soprattutto del reticolato minore, agli interventi di tipo strutturale (arginature, casse di espansione, briglie, aree di laminazione, …). Qualcosa si sta già facendo e va portato avanti, cercando di migliorarlo”.

    “La previsione invece – rilancia – è il non farsi trovare impreparati di fronte ad eventi catastrofici ed improvvisi, che espongono la popolazione al massimo rischio”.

    “In un territorio molto sensibile come quello di Bagno a Ripoli – ricorda – già colpito nel recente passato da eventi di grave portata, la tecnologia può essere un valido ausilio nelle attività di monitoraggio idraulico ed idrogeologico svolte dalla Protezione Civile. Due, in particolare, sono gli strumenti di più immediata attivazione: il drone ed i sensori di rilevamento idrometrico”.

    “Per quanto riguarda il primo – fa sapere – il Comune di Bagno a Ripoli ha in dotazione un drone dal dicembre 2021, ma non ne fa utilizzo operativo, soprattutto non per fini di protezione civile, tanto da non figurare tra gli operatori abilitati Enac. E lo stesso dicasi per le associazioni di volontariato che supportano il Comune nel servizio di protezione civile”.

    “Per quanto riguarda i secondi invece – riprende Redini – nel territorio di Bagno a Ripoli sono in esercizio due stazioni di rilevamento idrometrico ed entrambe per il fiume Ema (nelle frazioni di Grassina e Ponte a Niccheri), facenti parte del sistema di monitoraggio dell’Arno. Tutti gli altri corsi d’acqua non sono monitorati, se non con forme approssimative (a vista) e quasi sempre ad evento ormai in atto”.

    “La nostra proposta – specifica – prevede che anche i fiumi minori del territorio (ad esempio, i torrenti Grassina e Isone), a monte del loro corso, siano dotati di sensori di rilevamento idrometrico collegati alla Sala Operativa del Centro di Protezione civile di Bagno a Ripoli”.

    “Integrando in tempo reale i dati previsione meteorologica con quelli provenienti dai sensori sui fiumi – spiega ancora Redini – il Comune disporrebbe di un sistema di monitoraggio costantemente aggiornato, in grado di lanciare un’emergenza e di avvisare tempestivamente i cittadini con tutti i canali a disposizione”.

    “E magari in futuro – guarda avanti – con l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale nell’elaborazione dei dati raccolti, giungere anche ad un’analisi predittiva delle criticità”.

    “Al prossimo consiglio comunale – anticipa in conclusione – presenteremo un’interrogazione per sollecitare l’utilizzo di questa combinazione di tecnologia nelle attività di monitoraggio dei rischi territoriali e nelle azioni del Piano di Protezione Civile”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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