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venerdì 29 Marzo 2024
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    Bagno a Ripoli, Sonia Redini all’attacco dopo l’addio al Pd del sindaco Casini: “Questo è abusivismo politico”

    "Scopriamo anche che Italia Viva partecipa da tempo alla coalizione di maggioranza. Siamo basiti. Servono coerenza e rispetto verso elettori e istituzioni: sì a dimissioni o sfiducia"

    BAGNO A RIPOLI – E’ dura, durissima Sonia Redini, capogruppo di Cittadinanza Attiva, in seguito all’abbandonato del Partito democratico (con relativa adesione a Italia Viva) del sindco Francesco Casini.

    “In questa settimana – inizia Redini – abbiamo appreso (dai social) che il sindaco ha abbandonato il Partito Democratico per aderire ad Italia Viva. E (dalla stampa) che la stessa Italia Viva partecipa già da tempo alla coalizione di maggioranza”.

    “Un colpo solo – accusa – per contravvenire agli impegni elettorali e svelare che una forza politica, non rappresentata in consiglio, partecipa occultamente alle scelte dell’amministrazione”.

    “Entrambe le cose – rilancia – ci lasciano basiti. Non ci sono sanatorie per questo abusivismo politico”.

    Redini dice quindi “no a rimpasti, papocchi e alchimie bizantine, di pura cosmesi politica, che salvano le apparenze ma non cambiano la sostanza”.

    Ma anche “no ad amministrazioni fondate sul ricatto politico, di chi si presenta come “riformista” ma agisce da corsaro”.

    Invoca invece “coerenza e rispetto degli impegni presi verso elettori e istituzioni. Dico quindi sì alle dimissioni o alla sfiducia”.

    “Per salvare il sindaco dal suo destino – prefigura – si evocheranno gli scenari più apocalittici e, tra questi, sicuramente il blocco dei progetti in divenire”.

    “Evidentemente – dice ancora – si trascura che i progetti non sono del sindaco, ma del Comune e che l’attività degli uffici tecnici andrà avanti senza alcun arresto. L’esperienza di Campi Bisenzio (avallata dallo steso Pd) e addirittura quella della Regione Lazio, il cui presidente si è dimesso qualche giorno fa, stanno lì a dimostrarlo”.

    “Insomma – conclude Redini – non ci sono argomenti credibili per condonare l’abusivismo politico”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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