BAGNO A RIPOLI – “Lo spunto per la nostra riflessione è il recentissimo stop per un anno all’apertura di nuove sale per i giochi d’azzardo elettronici, online e nei luoghi pubblici dopo l'approvazione al Senato di una mozione della Lega che il Governo giudica inapplicabile per il conflitto che causerebbe con i diritti esistenti dei concessionari vincitori delle gare e per la perdita di 6 miliardi di gettito, necessari a ripianare almeno in parte l'abolizione dell'Imu per la prima casa".
Inizia così la riflessione del sindaco di Bagno a Ripoli Luciano Bartolini, che si scaglia contro le sale da gioco e il loro impatto sulle omrai conclamate "ludopatie" di tanti italiani.
"Non ci interessa la polemica politica – rilancia il sindaco – Sono altri i valori ai quali pensiamo: ci indigna che si vogliano aumentare le sale giochi! Non ce n'è bisogno: sono già tante! I numeri parlano di un vertiginoso aumento (da 79,8 a 87,1 miliardi di euro, più del 10%) del giro di affari in tale campo tra 2011 e 2012 e la decisione dell'Esecutivo è contraddittoria: il Ministero dell'Economia aumenta le sale giochi e quello della Salute diminuisce i fondi per i Sert, come sottovalutando una dipendenza, la ludopatia, più subdola di quella da alcool e droghe, quindi più pericolosa per singoli e comunità".
"Né basta – dice ancora – la giustificazione per la quale così si contrasterebbe la criminalità organizzata che gestisce il giro clandestino dei giochi. È una foglia di fico. Ripetiamo: di sale come queste ce ne sono anche troppe. Sono decine e decine le famiglie investite dalla ludopatia, che si manifesta ad ogni età e in special modo in tempi di crisi come questo, crisi economica ma soprattutto di valori. È una battaglia impari quella che si combatte ogni giorno contro certa pubblicità e pure contro qualche potere forte".
"Il Governo cambi rotta – conclude – risolva la sua schizofrenia e magari si impegni seriamente, insieme alle scuole, ai Comuni e alle comunità, in una campagna informativa sui rischi del gioco. Questa è la strada, non il velenoso imbuto miliardario e rischioso dell'azzardo”.
di Redazione
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