"Soltanto alcuni giorni fa, in una seduta della II Commissione Urbanistica, la sottoscritta (per altro presidente della stessa Commissione) è venuta a conoscenza del frenetico calendario fissato dall’amministrazione per avviare il percorso partecipativo, secondo i canoni della normativa regionale, finalizzato alla redazione del nuovo Regolamento Urbanistico di Bagno a Ripoli. La decisione ha colto tutti di sorpresa perché avviene a distanza di un anno e mezzo dalla approvazione del primo documento programmatico che deliberava l’inizio all’iter del nuovo Regolamento".
A sottolinearlo è Beatrice Bensi, capogruppo in consiglio comunale di Per Una Cittadinanza Attiva. Definisce "criticabile e incomprensibile il frenetico calendario di partecipazione alla formazione del nuovo Regolamento che fissava un primo incontro il 23 maggio ed i successivi laboratori di approfondimento il 25 maggio ed il 1 giugno, con conclusione scadenza 4 di giugno, per accogliere i contributi da inviare via web".
"Soltanto dodici giorni in totale – dice ancora – per un processo di partecipazione sull’atto più importante della pianificazione territoriale, perché concretizza le direttive nel Piano Strutturale per il quale, invece, la partecipazione era durata quasi due anni prima della sua adozione. Due anni saranno troppi, ma 12 giorni per contro ci sembrano troppo pochi per un cittadino che voglia farsi un’idea ed esprimere un contributo consapevole".
"C’è inoltre da chiedersi – dice ancora – come farà l’amministrazione a recepire i risultati del processo partecipativo se tra la fine di giugno ed i primi di luglio vuole presentare la bozza del R.U. in un’assemblea pubblica? E’ ovvio pensare che questo posticcio processo partecipativo sia stato indetto soltanto come obbligo di legge affinché l’atto risulti legittimato ma senza nessuna possibilità di incidervi ratificando solo scelte già compiute con il risultato di vanificare nei fatti il significato di “partecipazione”, che vuol dire “prendere parte attiva ad un fatto di ordine o di interesse collettivo”".
"Non solo – rilancia – ma da questo processo di pseudo partecipazione rimangono ormai esclusi, sebbene la sottoscritta lo abbia più volte sottolineato anche in consiglio, le cosiddette Varianti Anticipatrici al Regolamento stesso elaborate senza un ben individuato percorso partecipativo e che saranno messe in adozione addirittura al prossimo consiglio comunale del 29 di maggio".
"Riteniamo pertanto che l’amministrazione debba uscire da questo pasticcio in cui si è cacciata – conclude – bloccando le varianti anticipatrici e ridiscutendone i termini in un autentico processo di partecipazione prima di includerle nel nuovo Regolamento Urbanistico".
di Redazione
© RIPRODUZIONE RISERVATA