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martedì 15 Ottobre 2024
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    Comunità Energetiche a Bagno a Ripoli, Cittadinanza Attiva: “Facciamo… un po’ di luce”

    "E’ da oltre un anno che abbiamo fatto la proposta di installare un campo fotovoltaico sul tetto della galleria artificiale ad Antella..."

    BAGNO A RIPOLI – “Al prossimo consiglio comunale presenteremo due atti per fare il punto sulle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) a Bagno a Ripoli”.

    Lo annuncia Sonia Redini, capogruppo in consiglio comunale del gruppo di opposizione Cittadinanza Attiva.

    “Il primo atto – spiega – è un’interrogazione sullo stato del procedimento di costituzione e sulle strutture che vi verranno dedicate. E’ da oltre un anno che abbiamo fatto la proposta di installare un campo fotovoltaico sul tetto della galleria artificiale ad Antella, da utilizzarsi come impianto a disposizione di una Comunità Energetica Rinnovabile, in particolare perché ne beneficiassero quegli utenti che subiscono i molteplici disagi della terza corsia”.

    “Poi – prosegue – ci sono stati atti prodromici di consiglio e giunta e, successivamente, la fase conoscitiva delle disponibilità di cittadini, aziende e associazioni di Bagno a Ripoli per dare vita alla prima comunità energetica del territorio,conclusasi a marzo. Da allora non si sa più nulla: le oltre duecento manifestazioni d’interesse sono ancora in attesa di conoscere se e come verrà costituita una CER”.

    “Inoltre – rilancia Redini – l’amministrazione aveva dichiarato che avrebbe partecipato con propri impianti: in particolare, l’impianto fotovoltaico sopra le coperture dei magazzini del Centro Operativo (finanziato per 15 mila euro dalla Fondazione della CR Firenze) avrebbe dovuto costituire il punto di partenza, ma non c’è ancora un progetto ed i lavori saranno affidati nel 2024”.

    “L’unico impianto da fonti rinnovabili di cui l’amministrazione dispone – sottolinea la consigliera di Cittadinanza Attiva – è, al momento, quello sulla porzione di tetto dell’ampliamento del plesso scolastico “Agnoletti” a Padule”.

    “E poi – riprende – il nostro territorio è suddiviso in tre cabine primarie. La cabina primaria è la misura della massima estensione per poter costituire una CER, sicché in ipotesi, a Bagno a Ripoli, potrebbero esserne costituite tre. Allora, sarebbe importante avviare una riflessione su quali strategie adottare, magari coadiuvati da esperti”.

    “Il secondo atto – spiega Redini – è una mozione per sollecitare una modifica a livello normativo. E’, infatti, prevista per fine giugno l’uscita del decreto attuativo che regolamenta gli incentivi per le CER e un gruppo di esperti ha analizzato la normativa italiana, evidenziando come vi siano punti da revisionare, affinché le costituende CER non si configurino come reti in cui gli utenti finali giocano solamente il ruolo di “consumatori” con ristori economici veramente minimi e senza raggiungere i benefici (ambientali, economici o sociali) ipotizzati”.

    “Queste richieste – sottolinea – sono sintetizzate in un manifesto, nato qui da noi, proprio a Bagno a Ripoli, denominato “Manifesto di Villamagna per le CER”, a cui ha già aderito il Comune di Firenze. Infatti, fra le 8 richieste del Manifesto, è fondamentale che il nuovo decreto preveda lo scorporo dell’energia condivisa dalla bolletta degli utenti finali, ad esempio.
    Se venissero accolte, queste richieste di modifica della normativa porterebbero un consistente miglioramento per i clienti finali del sistema energia, facendo crescere le motivazioni di adesione e partecipazione attiva da parte dei cittadini, che rappresentano i veri obiettivi della normativa europea”.

    “Dare concretezza a tutto ciò – conclude – e promuoverlo capillarmente sul territorio è una priorità in termini di utilità sociale, oltre che di risposta a future crisi energetiche”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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