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sabato 5 Luglio 2025
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    La rivoluzione educativa di Marcello Trentanove in un convegno

    L'appuntamento dedicato allo storico direttore didattico, scomparso nel 2017, in programma il 9 e il 10 novembre

    BAGNO A RIPOLI – Fu tra i primi a sperimentare il tempo pieno quando ancora non era normato a livello nazionale, per dare spazio a un progetto educativo che coniugasse il "fare" con il "pensare". Si batté per una scuola laica, democratica e inclusiva, aperta anche ai bambini disabili.

    Alle idee rivoluzionarie di Marcello Trentanove, storico Direttore didattico di Bagno a Ripoli in carica dal 1962 al 1990, è dedicato a un anno dalla morte il convegno nazionale “Progettare il cambiamento educativo – L'impegno di Marcello Trentanove tra comunità e territorio” in programma venerdì 9 e sabato 10 novembre.

     

    La due giorni, organizzata da Comune di Bagno a Ripoli, Università di Firenze, Cemea, Associazione Museo della Scuola e Cirse, si svolgerà nell'auditorium della scuola media “Francesco Granacci”, nel capoluogo ripolese (ingresso da via del Pratello o da via Le Plessis Robinson, dalle 14,30 di venerdì e dalle 9 di sabato).

     

    E riunirà istituzioni pubbliche e amministratori, insegnanti, educatori, docenti universitari e molti cittadini di Bagno a Ripoli che nel corso della trentennale carriera del “Direttore”, come era affettuosamente chiamato, ebbero modo di apprezzarlo e conoscerlo in qualità di genitori dei suoi piccoli alunni.

     

    Al centro del convegno le intuizioni e le idee innovative e precorritrici promosse da Trentanove, che a Bagno a Ripoli gettarono le premesse per una scuola “nuova”, libera, moderna e di qualità. Uno spunto di riflessione per il futuro delle politiche educative rivolto a tutta la comunità.

    Trentanove fu un precursore del superamento del libro di testo e della figura dell'insegnante unico e dell'anacronismo didattico che incarnavano, fu tra i primi ad incentivare la formazione continua degli insegnanti, un pioniere nell'istituzione delle prime sezioni di scuola  materna, nella sperimentazione della continuità didattica tra materna e elementari, del lavoro di gruppo e del superamento della lezione frontale.

     

    Con la creazione dei comitati dei genitori, antesignani dei moderni organi collegiali, abbatté il muro di una scuola "nozionistica" e "chiusa al territorio" e aprì la strada ad una gestione di comunità delle politiche educative.

     

    Se le idee e gli obiettivi di Trentanove attecchirono tanto da anticipare e tradursi in norme nazionali è anche merito di un gruppo di lavoro appassionato e affiatato che, riunitosi intorno alla sua figura, riuscì a metterle in pratica. E grazie al dialogo e alla collaborazione sempre costante con le istituzioni locali che ne condivisero strumenti, metodo e obiettivi facendoli propri.

    Istituzioni che vollero rendergli pubblicamente merito prima conferendogli la cittadinanza onoraria nel 2000 a dieci anni dal pensionamento, poi con il riconoscimento "Vita premiata" nel 2014.

    “L'esigenza di ricordare Trentanove e celebrare, insieme a lui, tutta la corrente pedagogica innovativa che si situa negli anni '60-'70 è prima di tutto emersa dai docenti e dai genitori che, avendo collaborato con lui, ne hanno condiviso l'impegno e la passione innovativa – spiega il sindaco Francesco Casini -. Ma anche la scuola e il mondo accademico oggi sentono il bisogno di raccogliere i frutti di quella esperienza e dare loro un significato nuovo, applicando lo spirito riformatore di Trentanove alla complessa realtà attuale. Mai come ora si avverte la necessità di pratiche educative ispirate a valori sociali di condivisione e collaborazione, accoglienza e conoscenza. La lezione di Trentanove fornisce ancora oggi risposte preziose a chi si interroga sul significato dell'educazione e sul ruolo di chi educa dentro e fuori la scuola”.

    “La preparazione di questo convegno – dice l'assessora alla scuola Annalisa Massari – è durata più di un anno. Tutti gli attori, cittadini promotori, i Servizi educativi del Comune, Università, Cemea,  Associazione Museo della Scuola e Cirse, hanno fatto la loro parte con proposte, scritti, organizzazione. Ne nasce un convegno davvero interessante, rivolto alla cittadinanza di Bagno a Ripoli che ha conosciuto e apprezzato Trentanove, agli studenti dell'Università e ai docenti che intendano approfondire tematiche educative sempre attuali e riflettere sulla loro possibile proposizione nei nostri tempi”.

     

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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