BAGNO A RIPOLI – “Oggi, 29 aprile, è una giornata dura da vivere, in quanto ricorre il secondo anniversario della morte di mia sorella, Elena Mariani“.
Inizia così il racconto di Franco Mariani, giornalista conosciuto in tutta la provincia fiorentina, responsabile comunicazione della Misericordia di Antella.
Che ricorda anche come la sorella, Elena, “lavorava ed era conosciuta da tutti alla Coop di Bagno a Ripoli, dove fecero anche una commemorazione pubblica davanti al negozio”.
Elena, ricostruisce Franco, “è morta di Covid intorno alle 10 mentre era ricoverata da oltre 21 giorni, da sola, in camera sterile ad Ematologia a Careggi. Dove era entrata dopo ben 6 tamponi negativi fatti nell’arco di una settimana, perché sballottata tra 6 ospedali, tra cui anche Figline Valdarno, in meno di 10 giorni”.
“Prima di approdare a Careggi – puntualizza – dove in realtà doveva arrivare subito dopo il primo accesso al pronto soccorso di Ponte a Niccheri”.
“La Procura due anni fa ha aperto un fascicolo – sottolinea – ma, ad oggi, non si hanno notizie. E soprattutto non si conoscono i risultati dell’autopsia, fatta il 6 maggio di due anni fa, e che sembra non siano stati ancora depositati”.
Mariani, a scanso di equivoci, ribadisce “piena fiducia nella Magistratura – come sempre dichiarato – ma dopo due anni si deve arrivare ad una conclusione fosse solo per il rispetto dovuto alla persona morta, ovvero Elena”.
“Anche perché – specifica – in quel reparto c’è stata, prima di Elena, un’altra morte sempre, per contagio da Covid-19; morte smentita per mesi da Careggi, e anche smentita in consiglio regionale durante seduta sul caso – e anche su questo è stata presentata denuncia penale – e che ho ricostruito personalmente con una fittta indagine e portato alla ribalta degli organi di informazione”.
“In più – aggiunge Mariani – dopo la morte di Elena ci sono state altre due morti sospette, sempre per contagio da Covid-19, in quel reparto (Ematologia) che è di massima sicurezza sanitaria per evitare ogni forma di contagio per pazienti che hanno le difese immunitarie al minimo”.
“Anche su questi tre casi – informa Mariani – tutti seguiti dallo stesso avvocato, ad oggi la Procura non ha mai fatto sapere niente”.
“Non ultimo – riprende – legate alla morte di Elena sono state poi depositate altre denunce penali. Anche queste, dopo due anni, non sono state chiuse”.
“Ciao Elena – conclude – sei sempre nei nostri cuori e di tutti quelli che ti hanno conosciuta, e per questo apprezzata. Confidiamo che prima o poi avrai giustizia”.
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