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sabato 20 Aprile 2024
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    FANGO E RABBIA / A Grassina acqua e melma hanno fatto paura. Fra garages sommersi, auto e moto da buttare

    Camminando nelle vie più colpite, in questo surreale 16 agosto, sembra di vivere dentro vecchie foto in bianco e nero dell’alluvione di Firenze...

    GRASSINA (BAGNO A RIPOLI) – Camminando nelle vie di Grassina, in questo surreale 16 agosto, sembra di vivere dentro vecchie foto in bianco e nero dell’alluvione di Firenze.

    In particolare nella zona di via Pian di Grassina e via delle Fonti, fra le più colpite.

    E’ mattina, dopo una nottata da incubo ci sono da liberare garages e scantinati sommersi da acqua e fango. Dentro, oltre a macchine, biciclette, moto, c’è parte della vita di tutti i giorni, persa in molti casi per sempre.

    Difficile stare anche in piedi in mezzo alla poltiglia; le grate delle fogne sono state quasi tutte aperte per far defluire meglio l’acqua. In molte abitazioni manca la luce. Si percepisce tanta rabbia tra chi sta cercando di iniziare a ripulire.

    Una donna ci fa entrare in casa, e ci mostra fin dove è arrivata l’acqua: “Non riuscivo nemmeno ad aprire la porta, sono stati i vigili del fuoco ad aprirmela. Non so come abbiamo fatto a salvarci io e mio marito. Ancora c’è da liberare la cantina, ma è tutto da buttare”.

    Più avanti, parallela all’asilo, un’auto è entrata dentro un giardino. Rimanendo sospesa, non si capisce bene su che cosa, fra i muri di una casa.

    Ci affacciamo nell’appartamento, i divani sono ricoperti di melma. Ci sono pezzi di legno, oggetti dappertutto, è difficile anche capire da che parte iniziare per buttare fuori tutto.

    Vigili del fuoco, volontari della Vab delle sezioni di Bagno a Ripoli, Rignano, Incisa, Calenzano, coordinati dalla centrale operativa, sono all’opera da ore con pale e idrovore. Ma ancora sono tanti i garage da liberare.

    Anche la polizia locale e gli operai comunali si stanno dando da fare. Il titolare di una ditta idraulica ci porta a vedere il suo magazzino.

    “Lì – indica – con l’acqua fino al soffitto ci sono tutti i miei arnesi da lavoro. La forza dell’acqua ha sfondato perfino le grate ed è entrata dentro. In ufficio avevo la contabilità, computer, tutto. Adesso aspetto che qualcuno venga a liberare i fondi, ma so già che ho perso tutto”.

    Più avanti è crollato un muro di confine. Nei garages sottostanti ci sono cinque auto più alcune motociclette. Anche qui l’acqua arriva al soffitto: nessuna speranza di recuperare niente.

    Ci sono difficoltà anche con le idrovore per via dei filtri che in continuazione vanno puliti dallo sporco che entra all’interno, non facendo aspirare più l’acqua.

    Anche qui a Grassina ci sono negozi alluvionati. Qualcuno è già stato pulito; altri, chiusi per ferie, attendono l’arrivo dei proprietari.

    C’è ancora tanto da fare e la voglia di fare in fretta; non solo per mettere in salvo qualcosa, ma anche per cancellare la terribile notte di Ferragosto.

    E la cosa che i più si chiedono è: “Chi ci rimborserà di tutto quello che abbiamo perso?”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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