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giovedì 28 Settembre 2023
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    Grassina: incenerita un’auto dell’Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo

    Davanti alla Stazione dei carabinieri grassinesi. Il sindaco: "Un vile raid. Massima la nostra solidarietà"

    GRASSINA (BAGNO A RIPOLI) – Completamente distrutta da un incendio, con ogni probabilità doloso, un'auto dell'Associazione Nazionale Carabinieri in congedo parcheggiata davanti alla Stazione dei carabinieri di Grassina, a Ponte a Niccheri.

     

    Le fiamme si sono sviluppate attorno al Land Rover nella notte di martedì 23 agosto: sono state spente dai vigili del fuoco, avvisati dagli stessi militari della Stazione.

     

    "Esprimo a nome di tutta la comunità di Bagno a Ripoli – dice il sindaco Francesco Casini – la nostra incondizionata solidarietà all'Associazione Nazionale dei Carabinieri, alle due caserme di Grassina e Bagno a Ripoli e all'Arma dei Carabinieri tutta per il vile raid che li ha colpiti attraverso l'incendio di un loro mezzo".

     

    "Colpendo loro – prosegue il sindaco – si danneggia l'intera comunità di Bagno a Ripoli, una Comunità che resta tranquilla anche dopo questo episodio, slegato totalmente dal nostro contesto sociale e dalla nostra realtà democratica e tollerante".

     

    "Occorre mantenere alta l'attenzione – dice ancora Casini – e continuare nell'impegno congiunto che fino ad oggi con Questura e Prefettura abbiamo sempre avuto affinché simili eventi criminali non abbiano a ripetersi e le forze dell'ordine possano proseguire a lavorare con la consueta coscienza e competenza per la difesa del territorio, per la sua e la nostra sicurezza, per la sua e la nostra serenità".

     

    "Un impegno – conclude – quello dei carabinieri, di grandissima e insostituibile utilità e civiltà, per il quale li ringrazio a nome di tutta Bagno a Ripoli".

     

    La collaborazione fra l'Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo e le forze dell'ordine è estesa su molte aree del Chianti, ma è qui a Bagno a Ripoli che il legame è molto forte da tempo.

     

    Le indagini sono in corso: ci sarà da capire se nel "mirino" fosse davvero l'Associazione o se invece chi ha appiccato l'incendio (vedremo se sarà confermata la sua origine dolosa) pensava di dare alle fiamme un'auto dei carabinieri.

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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