BAGNO A RIPOLI – Doriano Galli aveva appena 17 anni quando, nell’estate del ’44, con coraggio da eroe disinnescò di sua iniziativa i due ponti sul torrente Grassina, impedendo che i nazi-fascisti li distruggessero e facilitando le operazioni alleate.
Giuseppina Cavicchi invece era solo una bambina quando la sua famiglia venne sterminata a Pian d’Albero, nel giugno del ’44, per aver ospitato un gruppo di partigiani.
A Doriano e Giuseppina, giovani e coraggiosi protagonisti della lotta di Resistenza al nazi-fascismo sono dedicate le celebrazioni per la festa della Liberazione di Bagno a Ripoli in programma mercoledì 3 giovedì 4 agosto, giorno dell’anniversario.
Le iniziative si svolgeranno a Grassina e nel capoluogo, promosse e organizzate dalla sezione locale di Anpi “Pietro Ferruzzi” e dal Comune di Bagno a Ripoli. La cittadinanza è invitata a partecipare.
Nel segno di Doriano Galli, in particolare, si svolgerà la serata del 3 agosto, ospitata al Bagno Balena (Casa del Popolo di Grassina, via Bikila – Grassina) con l’incontro “Doriano Galli, giovane e ardito partigiano”: una citazione dell’atto ufficiale con cui il ministero della Difesa, nel ’67, conferì al ragazzo fiorentino la Medaglia d’Argento al Valore militare.
Una frase, divenuta il titolo del libro di Lorenzo Petrioli dedicato alle gesta del 17enne eroe. E riportata anche sul cippo a lui intitolato posto lungo l’argine dell’Ema.
La serata si aprirà alle 21.15 con i saluti del sindaco Francesco Casini e del presidente di Anpi Bagno a Ripoli, Luigi Remaschi. Presente anche il presidente della Cdp Alberto Ferretti. Francesco Fusi, dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana, racconterà la storia di Doriano, alla presenza di familiari e amici.
La mattina del 4 agosto si aprirà alle 8.30 con la tradizionale deposizione delle corone di fiori ai cippi del territorio (Porta della Memoria a Bagno a Ripoli, cippo “Doriano Galli” a Grassina, giardini della Resistenza all’Antella).
La sera, invece, dalle 21.15 al giardino “Nano Campeggi” ai Ponti nello spazio de I’Barroccio, si svolgerà la presentazione del libro “La bambola di pietra” di Maria Venturi.
Un racconto dell’eccidio di Pian d’Albero ricostruito rigorosamente sulla base del ricordo di Giuseppina Cavicchi, allora undicenne.
I nazi-fascisti fecero strage di 39 persone, tra partigiani della Brigata Sinigaglia e i membri della famiglia Cavicchi, tra cui il fratello quindicenne di Giuseppina, il giovane Aronne.
Un omaggio alla concittadina di Antella scomparsa lo scorso gennaio, nel primo anniversario della Liberazione senza di lei.
Apriranno i saluti del sindaco e di Remaschi, per poi lasciare la parola all’autrice del libro, alla curatrice della prefazione, Maria Luisa Moretti, e all’editrice Elisabetta Olobardi di libriLiberia.
“Un ragazzo eroe, che a soli 17 anni mise a rischio la sua vita – dice il sindaco Casini – E una bambina, unica sopravvissuta della famiglia, che da adulta ha sempre portato la sua voce di testimone nelle scuole, invitando a non dimenticare mai”.
“Dedicare le iniziative per la Liberazione di Bagno a Ripoli a Doriano e Giuseppina – prosegue – è il nostro modo di dirgli grazie, grazie di cuore, ancora una volta. Il mio invito a partecipare va soprattutto alle ragazze e ai ragazzi del nostro comune”.
“Sarebbe bello – riflette -vederli in prima fila ad ascoltare la storia di due coetanei, come loro nati e cresciuti qui, che sono stati esempio di lotta per la libertà. Una lezione da custodire e diffondere, per il futuro di tutti noi”.
“Un antico poeta diceva che la memoria è una pietra per portare il tempo – dichiara il presidente di Anpi Bagno a Ripoli, Luigi Remaschi – Noi anziani possiamo ancora contribuire a costruire sul ricordo di persone umili, generose, ma di grandissima importanza per la storia della comunità, questa pietra, che serva come fondamento essenziale per la coscienza e la vita delle nuove generazioni”.
“In un tempo storico così buio – rimarca – poter narrare ai più giovani, con la confidenza che una comunità solidale è in grado di esprimere, le vicende di persone che abbiamo conosciuto è creare una sorta di rete di nervi, un tessuto vitale più forte della paura e del buio”.
“Dicendo ancora e sempre grazie a Giuseppina e Doriano – conclude Remaschi – vogliamo indicarne la sopravvivenza nei nostri cuori e nelle nostre menti. La più solida eredità contro il buio e la paura, contro il fascismo permanente. Entrambi, sono fonti di luce che ancora ci indicano il cammino. Buona Liberazione a tutti!”.