BAGNO A RIPOLI – Marco Manzoli (nella foto sopra primo da sinistra) è personaggio conosciuto da tempo nel mondo del centrodestra di Bagno a Ripoli. E tutti sanno che non ha peli sulla lingua.
A oltre due settimane dall'esito del voto amministrativo, che lo ha visto prima in campo e poi fuori, prende la parola per commentare un risultato che lo ha visto discostarsi polemicamente dal mondo-Lega "nel quale – tiene a dire – sono dal 2010, quando le percentuali erano ben diverse da quelle di adesso. E quando non vedevo certo i tanti che vedo adesso in giro".
"Finché ci sono le persone che hanno creato tutta la confusione – esordisce – e penso ad esempio a tutto il livello provinciale del partito, non contino su di me. Basta guardare come hanno agito a Bagno a Ripoli, Greve in Chianti, Figline Incisa. Un disastro su tutta la linea"
E' un fiume in piena Manzoli: "Hanno dimostrato tutta la loro debolezza dal punto di vista politico. Quando uscì la candidatura di Alberto Acanfora e io la sostenni, venni subito messo ai margini. Mentre loro iniziarono a tirare fuori altri nomi come Vulpiani e Von Berger. Hanno fatto di tutto, tirando la corda fin quasi a spezzarla, poi però sono stati costretti ad accettare Acanfora".
"Sono tornati anche da me – prosegue – ma io di fronte a questo modo di agire non ne ho voluto sapere. Il risultato parla chiaro: con il 34% a livello nazionale, a Bagno a Ripoli hanno preso il 17%".
"Basta guardare i candidati in lista – rilancia Manzoli – persone con pochissimi legami con il territorio. Anche per presentarla, la lista, hanno avuto bisogno dell'aiuto dei sostenitori di Acanfora. Che sono stati fin troppo geneorsi: tanto che alla fine hanno aiutato una Lega che non meritava e che si è presa i due consiglieri comunali".
"Adesso non mi guardano neanche in faccia – conclude – come se fossi io il nemico. Io invece dico che non abbiamo bisogno di persone che non conoscono il territorio, la sua storia: qui servono persone attaccate a Bagno a Ripoli. Gli elettori hanno capito, e li hanno puniti".
di Matteo Pucci
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