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venerdì 7 Febbraio 2025
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    Massimo Mari (Forza Italia) ribatte duramente alle accuse rivolte dal Partito comunista dei lavoratori

    BAGNO A RIPOLI – "L'accusa di razzismo ai membri dell'Associazione Nazionale Carabinieri, da parte del Partito Comunista dei lavoratori è fuori da ogni logica e lontano dal mondo occidentale, la sinistra di Bagno a Ripoli è nostalgica del sistema sovietico che per fortuna non c’è più".

     

    Massimo Mari, capogruppo in consiglio comunale per Forza Italia, scende in campo a difesa dei volontari dell'Associazione Nazionale Carabinieri che, da qualche mese, dopo un accordo con l'amministrazione comunale, svolgono un'azione di controllo del territorio.

     

    Controllo criticato pesantemente, nei giorni scorsi, dal Pcl: "Secondo il Pcl – dice Mari – sono spiacevoli vicendequeste? Sarebbero metodi fascistoidi? Assolutamente no! Perché se l’ANC lo ritiene necessario fa semplicemente il suo dovere, qual è il problema?".

     

    "Le accuse – prosegue Mari – sono a mio avviso gravi. E poi cosa c'entra la cultura della resistenza, roba di 74 anni fa, ma per favore! Sono esterrefatto anche del silenzio istituzionale: se vogliono possono chiedere chiarimenti in consiglio comunale con una interrogazione e presentarla tramite a qualche amico eletto in altra lista, visto che non hanno rappresentanza".

     

    "Gli esponenti del Partito Comunista dei lavoratori – prosegue – ignorano che non serve l'approvazione con il voto del consiglio comunale, bensì è potere del sindaco stipulare accordi vari, visto che è lui responsabile della sicurezza pubblica ed ha anche la delega della polizia municipale e se tale documento fosse stato portato in consiglio avrebbe avuto quasi l’unanimità dei voti, compreso il mio naturalmente".

     

    "Per quanto mi riguarda – dice ancora –  non se ne parla proprio della richiesta di cessazione immediata di tutte le funzioni assegnate all'Associazione Nazionale Carabinieri compresa quella di acquisizione di informazioni".

     

    "Per quanto riguarda invece della minaccia della mobilitazione degli antifascisti e dei cittadini di Grassina – conclude Mari – ad opporsi ai tentativi del Pd di militarizzare il territorio ed a schierarsi in difesa dei proletari vittime di abusi da parte dei volontari dell'ANC, facciano pure siamo in democrazia ognuno è libero di manifestare, nella legalità. Infine non possiamo permetterci di rinunciare ad un maggior controllo sul nostro territorio con la criminalità diffusa che abbiamo, l’arma dei carabinieri e l’ANC ci fanno sentire un po’ più tranquilli".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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