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sabato 27 Aprile 2024
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    Meno avanzi e più pasti per chi ha bisogno: a settembre il via definitivo

    GRASSINA (BAGNO A RIPOLI) – Il Comune di Bagno a Ripoli, la Siaf (azienda che produce i pasti per il servizio refezione scolastica) e la Caritas parrocchiale di San Michele Arcangelo di Grassina hanno messo a punto un progetto che prevede il recupero dei pasti non consumati presso la scuola primaria "Marconi" di Grassina e nasce dalla scelta di 'non disperdere niente' e di accrescere con essa il patrimonio educativo delle scuole di Bagno a Ripoli.

     

    Dopo un inizio in cui alcune classi di istituti ripolesi gareggiavano a "chi produceva meno scarti", Siaf e Comune hanno attivato una collaborazione con la Caritas, nella reciproca condivisione del valore della solidarietà, e sono intervenuti con azioni di aiuto verso i membri della comunità.

     

    È importante anche sottolineare sia l'obiettivo di sviluppare buone pratiche per la ridistribuzione di quanto non viene consumato nella mensa scolastica, affermando così il principio educativo dell'utilizzo di tutto ciò che viene prodotto e di evitare gli sprechi, sia il contributo importante dei docenti della scuola, del personale Siaf e della Caritas.

     

    Per il mese di maggio il progetto sarà sperimentale e andrà a regime da settembre, con l'inizio del nuovo anno scolastico. L'idea di ampliare il significato del progetto dalla riduzione degli scarti al loro recupero è nata grazie al gruppo dei volontari della Caritas, che, svolgendo attività di sostegno a famiglie e persone in situazione di bisogno, ha segnalato come, negli ultimi tempi, anche nella comunità di Grassina si sia registrato un aumento significativo di persone in difficoltà.

     

    Con questo progetto, il cibo non distribuito ai bambini durante il pranzo viene recuperato, diviso in monoporzioni dal personale Siaf, trattato secondo quanto prevede la normativa su sicurezza e igiene degli alimenti e quindi distribuito dai volontari di Caritas a persone e famiglie che si trovano in stato di necessità.

     

    I volontari di Caritas hanno seguito il corso di formazione previsto dalla legge per quanti vengono a contatto con gli alimenti. Il corso è stato organizzato e gestito da personale specializzato Siaf.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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