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giovedì 25 Aprile 2024
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    “Mia sorella gravemente malata, il suo ritorno a casa da Careggi. E l’aiuto e il supporto di tanti”

    Ci scrive una nostra lettrice da Grassina, raccontando la sua storia, quella della sua famiglia: "Con la gentilezza e l'empatia spesso si abbattono muri enormi"

    GRASSINA (BAGNO A RIPOLI) – Riceviamo e pubblichiamo questa lettera, inviataci da una nostra lettrice di Grassina (che preferisce rimanere anonima).

    Che ha raccontato un momento molto difficile della sua vita, della sua famiglia. 

    Nel quale però c’è anche della luce. Irradiata da tutti coloro che le sono vicini. Da chi si è preso a cuore una situazione che, purtroppo, capita spesso in tante delle nostre famiglie.

    Questo è il suo racconto.

    Ogni volta che si apre un social, si segue una trasmissione di attualità o si ascolta un telegiornale spesso ci rimangono in testa immagini e parole di situazioni spiacevoli, di un mondo in cui non ci riconosciamo.

    Sempre più spesso persone indignate che urlano e si lamentano.

    Ma ci sono piccolissime realtà che grazie alla bontà e all’empatia delle persone spesso rimangono soffocate dalla rabbia che ci circonda.

    Volevo raccontare la piccola realtà del mio territorio.

    Mia sorella ha una brutta malattia da ormai 3 anni; e un mese fa, purtroppo, c’è stato un brutto peggioramento ed è stata ricoverata in isolamento per 35 giorni.

    Careggi per noi di Bagno a Ripoli è un po’ un viaggio della speranza, ma potevamo vederla solo 30 minuti al giorno, una persona alla volta.

    È bastato creare un gruppo whatsapp con amici, parenti, amici di amici per coordinare una rete di visite giornaliere e di accompagnamento per la mia mamma.

    L’amico di sempre che la domenica l’ha sempre passata là, le amiche che scappano da lavoro per correre lì, zie, cugini e zii che si offrono come taxi.

    Passati questi lunghi giorni, domenica scorsa Careggi ha dimesso mia sorella. ancora molto debilitata, dicendoci di portarla poi la settimana dopo per la terapia ogni giorno.

    Il ritorno a casa è stato festeggiato come di dovere, ma le sue condizioni ancora fragili hanno reso il tutto molto difficile da affrontare.

    Ed è qui che parte una rete di supporto che non va data per scontata.

    In primis la Fratellanza Popolare di Grassina, che ci supporta in ambulanza ogni giorno: la mattina molto presto, assicurandoci un servizio che tra Covid e periodo estivo è difficile da mantenere.

    Sempre e comunque con loro ci siamo sentiti accolti e tranquillizzati.

    In meno di 24 ore mi hanno trovato un letto di ospedale, me lo hanno smontato e un amico in 15 minuti ha trovato un camion e portato a casa.

    Ho chiamato il Comune per chiedere un aiuto e il funzionario ha fatto di tutto per cercare di aiutarmi rimanendo interdetto perché Careggi non avesse attivato da lì un protocollo idoneo.

    Dopo mille telefonate ci siamo dati appuntamento alla settimana dopo.

    Nel frattempo un angelo in ferie che lavora in ospedale viene ogni mattina a casa nostra per sistemare mia sorella.

    Un’amica unica.

    Poi mi sono intestardita e ho chiamato la Asl di Ponte a Niccheri.

    Ho parlato con un’infermiera che si è presa carico della mia situazione. Non era tenuta, perché non era addetta all’assistenza domiciliare, ma ha ascoltato la mia storia e mi ha detto: Ci sentiamo.

    Dopo due ore mi ha chiamato il Comune e mi ha detto che avrebbero attivato un servizio urgente per 30 giorni, e che sarebbe stato attivo dal giorno dopo.

    Mi hanno richiamato un’ora dopo spostandomi l’appuntamento in Comune il giorno dopo per sveltire le pratiche.

    Dopo due giorni di delirio e paura di non saper gestire la cosa, oggi mi sento serena.

    Ho trovato un volontariato, un ente ospedaliero e un Comune che mi hanno inserito in un protocollo. Ma, soprattutto, ho trovato uomini e donne che mi hanno ascoltato e hanno fatto loro la mia difficoltà.

    Ringrazio ogni singola persona che è riuscita e riesce ad alleviare un po’ delle difficoltà che stiamo vivendo.

    Non diamo per scontato mai niente e impariamo che con la gentilezza e l’empatia spesso si abbattono muri enormi.

    Lettera firmata

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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