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martedì 23 Aprile 2024
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    E’ ufficiale: a Bagno a Ripoli nasce il coordinamento di Sinistra Italiana

    A farne parte anche ex assessori (Stefano Pisilli), ex consiglieri comunali (Falmi...) e attuali (Zanella)

    BAGNO A RIPOLI – E' ufficialmente nato a Bagno a Ripoli il comitato locale di Sinistra Italiana.

     

    Ne fanno parte molti nomi noti nel mondo politico-sindacale. Locale e non solo: ex assessori come Stefano Pisilli; ex consiglieri comunali come Angelo Falmi o chi, come Pierluigi Zanella, siede tuttora sui banchi del consiglio e si è messo da poco fuori dal gruppo del Pd.

     

    E ancora l'ex segretario della Cgil di Firenze Mauro Fuso, Nadia Peruzzi, Francesco Dei, Carlo Milano, Corrado Gastaldo, Sergio Grazzini, Lorenza Maione.

     

    "Un nuovo soggetto politico – scrivono in una nota – è necessario per la ragione elementare che la democrazia si fonda sui partiti e oggi l’Italia di partiti non ne ha, se con questa parola intendiamo appunto un corpo collettivo, a base nazionale, capace d’incidenza sulla scena pubblica elaborando in proprio e con risorse proprie iniziativa e cultura politica".

     

    "Quel che invece offre il convento – dicono – sono residui di partiti-azienda in competizione con non-partiti anch’essi di taglio proprietario, con formazioni regionalistiche, con un informe partito-stato: l’effetto è un degrado generalizzato in cui populismo, fughe dalla realtà e istinti regressivi accomunano i capi e i capetti sgomitanti nel chiacchiericcio quotidiano".  

     

    "È la sinistra – accusano – non la destra, a soffrire al massimo di questa situazione. Lo scadere dei partiti a comitati elettorali e a veicoli di pressioni di brevissimo respiro può perfino tornare vantaggioso, nell’immediato, per quelle forze economiche e mediatiche, o comunque non elettive, che mai  come prima guidano le danze del potere in Italia. Ciò che svanisce è ogni idea di progresso democratico, di governo pubblico dei processi, di emancipazione: la società ridiviene una giungla in cui alle guerre per bande tra spezzoni di potere corrispondono la solitudine e il rancore di masse sempre più vaste di persone".

     

    Da qui l'appello con un durissimo atto d'accusa nei confronti del Pd: "Da sinistra deve allora ripartire il faticoso processo per ridare basi alla democrazia italiana. La degenerazione del Pd nazionale, con la sua deriva al contempo liberista e populista (addirittura antidemocratica, bisogna dire, in riferimento a un intreccio di riforme istituzionali prive di raffronti nel mondo occidentale), impone nuovi percorsi, in grado di superare anche i limiti delle formazioni finora collocatesi alla sinistra di quel partito; limiti da identificare in scorciatoie leaderistiche, in tendenze monotematiche, o in perduranti insensibilità verso il problema del governo e del disegno riformatore. Un’attiva cultura politica, una buona macchina organizzativa e un certo grado di radicamento sociale permettono d’influire anche nei momenti d’opposizione: ecco la lezione coltivata dall’antica sinistra italiana e invece dimenticata dalla sinistra più recente, nelle varianti sia moderate sia radicali".

     

    "Un nuovo partito – proseguono – una forza coerentemente riformatrice e popolare, che sia in prima fila per il no al referendum sullo stravolgimento della Costituzione, ma che lanci altresì, in positivo, la sfida per la ricostruzione e la razionalizzazione della democrazia parlamentare; per la riattivazione di un sistema produttivo propenso all’innovazione e non alla compressione del lavoro; per l’elaborazione delle nuove ragioni delle autonomie locali; per la ricucitura delle molte periferie sociali, territoriali e urbane che i decenni liberisti hanno deteriorato; per trasformare l’Europa dell’austerità e degli egoismi in un’Europa promotrice di crescita e diritti, capace inoltre di dire la sua, con intelligenza e con le doverose alleanze, nelle crisi che devastano il Medio Oriente e il Mediterraneo".

     

    "Senza una politica che sappia misurarsi con tali ambizioni – rimarcano – ogni denuncia di questioni morali scade in moralismo e partecipa essa stessa al circolo vizioso dello scadimento democratico. Energie civiche e politiche sono ancora presenti, nonostante tutto, sul nostro territorio: sta a noi provare a esplorale e metterle a frutto, fin da questi mesi che ci separano dal congresso fondativo. Ogni adesione, ogni contributo d’idee e di tempo è benvenuto".

     

    "Cogliamo infine l’occasione , concludono – per piangere la recentissima scomparsa di Luigi Dilillo, uomo di grande spirito e militante storico della sinistra ripolese, che per tempo aveva approvato, con consueta lucidità, le ragioni di questo nuovo progetto politico".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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