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sabato 20 Aprile 2024
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    E’ un fiore all’occhiello per quanto riguarda le scuole ripolesi

    Con l'apertura degli orti della scuola Bruno Cocchi di Balatro e del Chicco di grano-Infanzia Tegolaia a Grassina, a Bagno a Ripoli sono attivi ben 10 orti scolastici. Il primo orto è stato quello del plesso Marconi di Lilliano e Meoli, su progetto Orti in condotta di Slow Food (7 anni fa). Altri ne sono stati realizzati nei plessi delle scuole  Frizzi di Rimaggio, Franci di Capannuccia, Agnoletti di Padule, Masi di Bubè, Caduti in guerra di Croce (erbario), Michelet di Antella e nei centri infanzia Arabam e Coriandolo; quest'anno si sono aggiunti Balatro e Tegolaia e siamo arrivati a 10.

     

    Gli orti scolastici sono strettamente legati al progetto di educazione alimentare (e ambientale), concordato e condiviso con le scuole e articolato su due direttrici: le proposte alimentari contenute nel menu della refezione scolastica; le proposte educative e i progetti, rivolti alle famiglie e alle scuole. Il Comune e la Siaf, la società che gestisce la mensa scolastica, mettono  a disposizione:
    • consulenza “sul campo” per bambini e insegnanti a cura di un agronomo; da quest'anno si prevede l'utilizzo di una scheda “lavoro nell'orto” sul quale l'agronomo indicherà cosa si può piantare/seminare, a seconda dei periodi/stagioni, e di come va curato;
    •  supporto per il lavoro di documentazione;
    • disponibilità a cucinare quanto viene prodotto e raccolto, con tutte le garanzie igienico-sanitarie e di rispetto del lavoro delle cucine;
    •  possibilità di svolgere attività di laboratorio;
    • materiali (piante e semi) e attrezzature (zappe, palette, rastrelli) per i due nuovi orti.

     

    La condotta Slow Food continua a supportare l'orto della Marconi e quest'anno dà la possibilità di partecipare alla formazione anche ad altri insegnanti interessati.

     

    “Coltivare un orto – dicono il sindaco Luciano Bartolini e l'assessore alle politiche educative del Comune di Bagno a Ripoli Rita Guidetti – è un'attività che mette a frutto le abilità manuali e le conoscenze scientifiche-tecnologiche, pone attenzione ai tempi dell'attesa e agli eventuali rischi che il raccolto vada male, consente di unire 'teoria e pratica' e nello specifico: imparare a conoscere i modi, i tempi e i prodotti adatti alla semina, preparare, concimare e annaffiare adeguatamente il terreno; controllare in maniera naturale i parassiti; raccogliere i prodotti, cucinare e mangiare durante il pranzo a scuola, secondo principi di condivisione e convivialità".

     

    "Inoltre – concludono – l'attività dell'orto consente agli insegnanti di ampliare in maniera trasversale e interdisciplinare le esperienze vissute (educazione scientifica, matematica, storica, linguistica, ecc.). Avere ben 10 di queste esperienze attive e funzionanti è motivo di soddisfazione e sano orgoglio per il nostro Comune!”

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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