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giovedì 28 Marzo 2024
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    E’ accaduto nei giorni scorsi all’ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri

    La notizia, come accade in questi casi, è uscita solo a "distanza di sicurezza" rispetto all'evento: il parto cesareo eseguito la settimana scorsa nel pronto soccorso dell'ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri, che ha consentito di salvare la vita di una donna di 33 anni e del suo piccolo, è una vera e propria rarità.
     

    La donna, alla prima gravidanza, seguita dai medici per una serie di patologie che la esponevano a una gravidanza a rischio, si è sentita male nel cuore della notte in un comune del Valdarno. Fortunatamente il marito si è accorto del malore ed ha chiamato il 118.
     

    Il medico a bordo dell’ambulanza giunta rapidamente sul posto, ha potuto appurare che la donna, in avanzato stato di gravidanza, era in coma profondo ed ha avvertito il pronto soccorso dell’Annunziata dove è stato chiamato l’ostetrico di turno, il dottor Riccardo Rossi, ed è stata allertata un’intera equipe pronta ad intervenire.
     

    Quando è giunta, la donna aveva crisi convulsive e la pressione arteriosa molto alta. È stata prontamente sottoposta alla respirazione artificiale e le sono stati somministrati i farmaci necessari per abbassarle la pressione.
     

    L’ecografia eseguita per controllare le condizioni di salute del feto ha evidenziato che il battito cardiaco era in diminuzione e si sarebbe rischiato il decesso. Perciò il medico di ostetricia ha deciso di operare lì, in un contesto del tutto inusuale, anziché spostare la donna nella sala operatoria dove solitamente vengono eseguiti i cesarei, allungando i tempi e rischiando di non farcela.
     

    Al suo fianco hanno operato in una situazione assolutamente anomala i medici del pronto soccorso, un chirurgo, anestesisti e rianimatori, un ginecologo, l’ostetrica e tutto il personale paramedico del Deu, e in seguito anche il pediatra dell’ospedale dell’Azienda sanitaria di Firenze.
     

    In una ventina di minuti è stata eseguita l’operazione, la donna è stata stabilizzata e portata nel reparto di rianimazione da cui, dopo due giorni è stata rilasciata. Intanto il bambino, appurato che ormai era fuori pericolo, è stato portato al Meyer seguendo una procedura che scatta in casi del genere per evitare qualsiasi complicazione. Mamma e bambino sono ora ancora ricoverati nell’ospedale fiorentino per gli ultimi accertamenti e nei prossimi giorni faranno rientro a casa

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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