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giovedì 23 Marzo 2023
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    L’appello del dirigente scolastico ripolese: “Un fenomeno diseducativo e contro la legalità”

    BAGNO A RIPOLI – La riflessione arriva da Marco Panti, dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo Statale "Antonino Caponnetto" di Bagno a Ripoli. E riguarda un fenomeno sempre più diffuso: i gavettoni di fine anno fra gli studenti.

     

    "Un fenomeno – dice Panti – che secondo me, dirigente scolastico, è veramente negativo dal punto di vista dell'educazione alla legalità e del rispetto dei valori della convivenza e dell'impegno civile".

     

    "Un fenomeno – prosegue – si attua con sempre maggiore estensione, e anche tolleranza,  l'ultimo giorno di scuola a volte già nei cortili e negli spazi interni di alcune scuole fra gli studenti e molto spesso poi fra i medesimi all'uscita, negli spazi immediatamente limitrofii alle scuole".

     

    Ricorda che si verifica "con lanci di acqua da bottiglie, secchi e palloncini. E poi di farina, uova e altri prodotti: che sicuramente sono dannosi, lesivi, e di impatto violento. E a volte anche espressamente pericolosi: si pensi ad esempio a un guscio di uovo che lanciato può ledere l'occhio di un soggetto che lo riceva".

     

    Perché, secondo Panti, "vi è spesso la tendenza a sottovalutare e irridere l'attenzione verso la disincentivazione di tali fenomeni, con il pretesto chè è una espressione di allegria, che tanto comunque è estate e fa caldo per cui l'acqua addosso non è fastidiosa, che non si può sempre controllare e reprimere i ragazzi…". 

     

    "Io invece – tiene a sottolineare – vedo queste situazioni del tutto negativamente da un punto di visto etico-educativo, perché non coerenti con tutto quanto nelle scuole diciamo e investiamo per l'educazione alla legalità e alla convivenza in tutto il resto dell'anno. Che di fronte ai "gavettoni" dell'ultimo  giorno di scuola risultano del tutto incoerenti e contradditorie".

     

    Panti esprime in maniera legittima e concreta la sua opinione: "Per quanto mi riguarda vedo la cultura del gavettone e di ogni altro tipo di manifestazione sociale incontrollata, anche se da parte di soggetti minorenni, come una una cultura di preludio al bullismo e di facilitazione a gesti di impunità collettiva adulta. Che possono trovare poi espressioni più eclatanti nei gesti di violenza negli stadi e in altri analoghi momenti collettivi, che peraltro per molti versi ricordano storicamente gesti di "squadrismo" di non molto felice memoria".

     

    Da qui la decisione_ "Per questo nell'istituto scolastico che io dirigo ogni tipo di evento che abbia a che fare con "gavettoni" e atti similiari è del tutto  bandito. Credo però che in tutte le scuole e in generale nell'opinione pubblica dovremmo arrivare ad una riflessione su questo tema, per cercare di capirne le eventuali connessioni con gli sviluppi adulti  del fenomeno che purtroppo poi conosciamo quando avvengono con implicazioni penali negli stadi e nelle piazze e in genere nei gesti di sopraffazione verso più deboli".

     

    "E credo anche, pertanto – conclude – che la proibizione di tali gesti dovrebbe essere estesa a tutte le scuole di ogni ordine e grado, nessuna esclusa".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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