Un campione di sangue prelevato alla mamma al momento del parto. Poi un altro prelevato dal cordone ombelicale. E infine, dopo 48 ore dalla nascita, alcune gocce di sangue vengono prese dal tallone del neonato.
È così che si cerca di stimare l’incidenza dei più comuni problemi di salute, come ad esempio le malattie respiratorie, l’obesità, la crescita, il sonno, in un certo numero di famiglie con bambini appena nati che si sono rese disponibili a aderire a un progetto di studio sull’infanzia con la finalità di identificarne i fattori di rischio che potrebbero insorgere in gravidanza e nei primi mesi di vita.
Si tratta di un monitoraggio che si svolge nel tempo e che viene effettuato ormai dal 2011 sia nel reparto di ostetricia dell’ospedale Santa Maria Annunziata (OSMA) a Bagno a Ripoli che all’unità di epidemiologia dell’Azienda ospedaliera universitaria Meyer di Firenze.
Per festeggiare l’avanzamento di questo progetto chiamato “Piccoli Più” domani, giovedì 21 marzo, si farà una festa a Ponte a Niccheri. Il primo passo del progetto prevede il coinvolgimento delle madri che vengono contattate durante gli incontri informativi per le coppie, o durante i controlli di gravidanza.
Ai genitori viene proposta, oltre alla firma per il consenso informato, la compilazione di un questionario sulla salute della madre in particolare, ma anche del padre, prima e durante la gravidanza: sui loro stili di vita e sulla loro eventuale esposizione a fattori di rischio.
I campioni biologici raccolti dalla madre e dal neonato vengono conservati per breve tempo presso il Centro nascita ed in seguito spediti al Centro nazionale di epidemiologia sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità di Roma, dove si è costituita una banca biologica al fine di essere future analisi di tipo genetico e dosaggi biochimici.
In ospedale, dopo il parto, viene concluso il questionario attraverso un’ intervista, e viene consegnato ai genitori un “diario del bambino” su cui potranno annotare mensilmente le tappe fonda mentali di sviluppo ed apprendere in maniera semplice e chiara alcune nozioni importanti e basilari per la cura del bambino nel primo anno di vita.
Ai genitori viene anche consegnata una comunicazione scritta per il pediatra di famiglia, nella quale sono illustrati gli obiettivi e le modalità dello studio. Negli anni futuri, periodicamente, i genitori verranno contattati dagli intervistatori facenti parte dello Studio, per rispondere di nuovo ad alcune domande sullo stato di salute del bambino, sull’esposizione a possibili fattori di rischio, e per controllarne lo sviluppo e la crescita, anche nei periodi successivi al primo anno di vita.
“Piccoli Più” è un progetto finanziato dal Ministero della salute che coinvolge più centri nascita in italia, come ad esempio Torino, Trieste e Roma. Con la partecipazione al progetto è possibile arricchire le proprie conoscenze nell’ambito della salute infantile e dare attraverso azioni concrete di prevenzione, la possibilità di migliorare la salute delle donne in gravidanza e dei loro figli.
di Redazione
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